UE e Rapporto Draghi: Scopri l’Agenda per la Vera Europa!

UE e Rapporto Draghi: Scopri l’Agenda per la Vera Europa!
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ComplianceJournal.it ECONOMIA

Il 9 settembre è stato finalmente pubblicato il tanto atteso Rapporto sulla competitività, commissionato dalla Commissione europea a Mario Draghi. È importante riconoscere che il valore principale di questo documento risiede nella sua analisi audace e chiara delle sfide che attendono l’Unione Europea e delle policies da adottare per rovesciare la tendenza negativa che da tempo la affligge, alimentando critiche sempre più frequenti alle istituzioni europee, sia da destra che da sinistra. (ComplianceJournal.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Si cresce solo producendo di più rispetto a quanto si consumi e il livello di produttività aumenta solo se c’è questa differenza. L’intero progresso nella civiltà consiste nel conseguire risultati maggiori o migliori con lo stesso o minore sforzo o, come si dice in termini moderni, con meno mezzi di produzione. (L'Opinione delle Libertà)

Dopo una lunga attesa è stato presentato alla Commissione europea l’approfondita analisi curata dall’ex Presidente del Consiglio italiano che ha fatto il punto su alcune delle sfide più urgenti per il futuro economico dell’Unione: transizione energetica, digitalizzazione e la creazione di un vero mercato unico dei capitali. (Corriere della Sera)

Chi pagherà? La risposta, secondo Draghi, è piuttosto chiara. Dovrebbe pagare il cosiddetto debito comune. Draghi sostiene che una parte significativa dei fondi per investimenti in Europa dovrebbe provenire sostanzialmente da queste risorse. (Radio Radio)

Europa in stallo e competitività alla deriva

Grazie al Rapporto sulla competitività di Mario Draghi, nel dibattito politico è tornata centrale l’idea di fare debito comune europeo al fine di finanziare investimenti per la crescita: l’ex premier italiano propone un piano da 800 miliardi l’anno. (ROMA on line)

Post di Matteo Mariotti, economista EY Polonia – (Econopoly)

Tutti i segnali di allarme dell'economia europea si sono accesi, con una brutale battuta d'arresto della crescita industriale nell'ultimo anno che segue una fase di rallentamento progressivo. (Primonumero)