A capo di una milizia, non ricercato ma sospettato: chi è al-Kikli

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Avvenire INTERNO

Al-Kikli Non si è ancora spenta l’eco del clamore suscitato dalla liberazione del generale Almastri, ricercato dalla Corte penale internazionale per omicidi e torture, fermato a Torino ma poi riaccompagnato con un volo di Stato a Tripoli, che Roma diventa il centro di un nuovo affaire politico legato alla Libia. A trovarsi nella Capitale è Abdul Ghani al-Kikli, controverso capo della milizia libica Stability Support Apparatus, destinatario di sospetti legati alla commissione di crimini contro l'umanità, ma attualmente non ricercato dalla Corte penale internazionale. (Avvenire)

Su altri media

Dopo il caso del generale libico Almasri, una nuova bufera politica investe l’Italia per la presenza nel Paese di un altro controverso esponente delle milizie libiche. (Tiscali Notizie)

Non hanno smesso di chiedere lumi sul caso Elmasry, le opposizioni al governo Meloni, ed ecco che si presenta una situazione analoga come quella che riguarda Abdul Al-Kikli. (il manifesto)

Inseguito dalle accuse di torture, stupri e altri crimini violenti, un altro gerarca libico dopo Elmasry è stato tranquillamente in Italia. Una viaggio in compagnia dei miliziani del Ssa, criminali per l’Onu e indagati dalla Corte penale internazionale (il manifesto)

“Le polemiche sulla visita di Al Kikli? Non sono problemi nostri”, dice il fratello di Adel Jumaa Amer, il ministro di Stato libico per gli Affari del primo ministro e del gabinetto, ricoverato dal 14 febbraio all’European Hospital di Roma (Il Fatto Quotidiano)

Mentre il Guardasigilli Carlo Nordio continua a non dare risposte sul caso Almasri (il capo della polizia giudiziaria libica, arrestato e poi rilasciato nel nostro Paese nonostante un mandato di cattura della Cpi), un altro caso Libia scuote il governo Meloni. (LA NOTIZIA)

E subito scoppia il caso, con le opposizioni che insorgono: «Il governo — attacca la segretaria dem Elly Schlein — chiarisca perché sta rendendo l’Italia … (la Repubblica)