Schlein: "Meloni sta rendendo questo Paese porto sicuro per le mafie libiche"

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La Repubblica INTERNO

"Abbiamo appreso questa mattina che potrebbe essere in Italia un altro torturatore libico, accusato dall'Onu di gravi violazioni, vogliamo chiarezza dal governo perché sta rendendo questo Paese un porto sicuro per le milizie libiche che spesso sono anche mafie libiche", così Elly Schlein, segretaria del Pd, a margine della manifestazione di Libera a Trapani (La Repubblica)

Su altri giornali

Mentre l’operato del governo su liberazione e rimpatrio lampo di Almasri è ancora al vaglio della Corte penale internazionale, un altro comandante libico accusato di torture e abusi viene avvistato in Italia, come anticipato ieri da Repubblica. (la Repubblica)

Non hanno smesso di chiedere lumi sul caso Elmasry, le opposizioni al governo Meloni, ed ecco che si presenta una situazione analoga come quella che riguarda Abdul Al-Kikli. (il manifesto)

Mentre il Guardasigilli Carlo Nordio continua a non dare risposte sul caso Almasri (il capo della polizia giudiziaria libica, arrestato e poi rilasciato nel nostro Paese nonostante un mandato di cattura della Cpi), un altro caso Libia scuote il governo Meloni. (LA NOTIZIA)

Non è ricercato dalla Corte penale internazionale, né dall’Interpol. Ma gli esperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, così come quelli dell’ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani, lo hanno identificato come responsabile di gravi violazioni e abusi in Libia. (Corriere Roma)

Anche perché sul miliziano, diversamente da quanto era avvenuto per Osama Almasri Najeem, arrestato in Italia su mandato della Cpi e riaccompagnato in Libia con volo di Stato, non pende un ordine di cattura internazionale. (ilmessaggero.it)

Inseguito dalle accuse di torture, stupri e altri crimini violenti, un altro gerarca libico dopo Elmasry è stato tranquillamente in Italia. Una viaggio in compagnia dei miliziani del Ssa, criminali per l’Onu e indagati dalla Corte penale internazionale. (il manifesto)