Perché la sciarpa aborigena di Gisele Pelicot è diventata un simbolo

Perché la sciarpa aborigena di Gisele Pelicot è diventata un simbolo
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Rivista Studio ESTERI

Del processo Pelicot resteranno l’orrore dei fatti e il coraggio di Gisele Pelicot. È diventata un simbolo, un’ispirazione per milioni di donne in tutto il mondo. Donne come quelle dell’Australia’s Older Women’s Network, che «in segno di sostegno e gratitudine» hanno regalato a Pelicot una sciarpa, la sciarpa che le abbiamo visto indossare mentre veniva pronunciata la sentenza di condanna al suo ex marito e agli altri 50 “Monsieur Tout-le-monde” (perché i media francesi chiamano così gli imputati nel processo lo abbiamo spiegato qui). (Rivista Studio)

Ne parlano anche altri media

Il paradosso di Gisèle Pelicot è di essere diventata, suo malgrado, una star mondiale, ammirata per le doti straordinarie di coraggio e dignità, imprevedibile donna copertina 72enne su decine di giornali di ogni Paese, dal Vogue tedesco al comunista L’Humanité, ma in virtù di un processo dove lei ha voluto sottolineare e denunciare «la banalità dello stupro» e della sua storia, l’ordinarietà delle violenze subite e anche di coloro che le hanno commesse: il marito coetaneo tecnico informatico poi pensionato, ma anche gli altri 50 uomini della porta accanto. (Corriere della Sera)

Nel corso della mattinata verranno precisate le pene nei confronti suoi e dei co-imputati (la procura ha chiesto vent'anni). La sentenza è stata pronunciata in sua presenza, e davanti alla moglie e ai loro tre figli. (Corriere della Sera)

L’ex marito è stato condannato a 20 anni, alle altre 50 persone sono state imposte pene più basse rispetto a quelle che erano state richieste. (Fanpage.it)

Dominique Pelicot, drogava la moglie e la faceva violentare: condannato a 50 aanni

È rimasta Pélicot, ha mantenuto il nome da sposata, quello del marito che l'ha violentata e fatta violenta. Non ha voluto cambiare nome Gisèle. (ilmessaggero.it)

Si attendono le sentenze per gli altri cinquanta imputati, accusati di aver violentato la donna su invito del marito. (IL GIORNO)

La sentenza del tribunale di Avignone è stata pronunciata in sua presenza, e davanti alla moglie e ai loro tre figli. L'uomo era accusato di avere drogato la moglie Gisèle, 72 anni come lui, per quasi un decennio col fine di violentarla e farla violentare de decine di uomini mentre lei si trovava in stato di incoscienza. (Liberoquotidiano.it)