Fondazione Cecchettin, Valditara lega violenza sulle donne a immigrazione: è bufera
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La sorella di Giulia, Elena: "Lei uccisa da un ragazzo bianco, italiano e 'per bene'" Un sogno nato da una tragedia. Un fiore di speranza che sboccia a un anno dalla notizia più brutta. Il 18 novembre del 2023 il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. A lei è stata intitolata la Fondazione Cecchettin, presentata lunedì alla Camera alla presenza di Gino, il padre della giovane studentessa diventata simbolo della lotta alla violenza sulle donne. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L'altra ideologica: in genere i percorsi ideologici non mirano mai a risolvere i problemi ma ad affermare una personale visione del mondo. (il Giornale)
Prima ha negato l’esistenza del fenomeno del patriarcato «che è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975» bollando come «ideologico» l'atteggiamento di chi ancora ne sostiene l’esistenza. (La Stampa)
ROMA — «Il patriarcato non esiste più». E il fenomeno della violenza sessuale «in qualche modo discende da una immigrazione illegale». (la Repubblica)
Il discorso del ministro Valditara, che durante il lancio della Fondazione Cecchettin cita la responsabilità dei migranti nei femminicidi, porta alla luce alcuni meccanismi della comunicazione politica su cui vale la pena riflettere. (La Stampa)
È la denuncia in merito alla situazione femminile in città, uno dei motivi alla base del "Corteo arrabbiato" in programma sabato per le vie del centro storico. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Officina universitaria, vedrà sfilare manifestanti “rumorosi”, in partenza alle 17 da piazza Annessione per arrivare alle 18.30 in piazza Cesare Battisti. (il Resto del Carlino)
Gino Cecchetin risponde al ministro Valditara secondo il quale l'aumento delle violenze sessuali è "legato anche a forme di marginalità" che derivano "da una immigrazione illegale": "Chi ha portato via mia figlia è italiano. (Fanpage.it)