Un'epidemia si è diffusa tra i grandi felini negli USA: morti 20 animali in un rifugio

Un'epidemia si è diffusa tra i grandi felini negli USA: morti 20 animali in un rifugio
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Libero Tecnologia SALUTE

Sembrerebbe evolversi in maniera sempre più impattante per l’ecosistema l’influenza aviaria, da diverso tempo sotto stretta osservazione da parte degli esperti per i cambiamenti e gli adattamenti del virus che la scatena (A/H5N1). A lanciare un nuovo allarme per il mondo animale è un team di veterinari statunitensi, i quali hanno dovuto attestare che la morte di 20 grandi felini all’interno di un rifugio è proprio da attribuirsi a questa patologia. (Libero Tecnologia)

Ne parlano anche altri media

Il COVID-19 ha colpito il mondo in modo repentino, diffondendosi rapidamente e causando la morte di milioni di persone. Questo evento ha generato una crescente preoccupazione riguardo all’eventualità di futuri focolai di malattie infettive, che potrebbero essere causate da vari agenti patogeni come virus, batteri, funghi o parassiti. (Scienzenotizie.it)

Uccelli, latte, felini... e uomini. (leggo.it)

“Temo che il 2025 possa diventare l’anno dell’aviaria”. È l’allarme lanciato all’Adnkronos Salute da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. “Per il 2025, sul fronte malattie infettive dobbiamo guardare al problema aviaria. (CremonaOggi)

Il virus dell’aviaria accelera, il monito di Bassetti: “Il salto di specie è vicino, prepariamoci”

Il virus dell'influenza aviaria A/H5N1 – diffuso negli ultimi mesi negli Stati Uniti – non pare abbia acquisito, almeno per il momento, la capacità di trasmettersi nell'uomo. Tuttavia, un recente studio italiano – condotto da ricercatori dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e dell'Università di Sassari coordinati da Massimo Ciccozzi – sottolinea che non bisogna dimenticare che «ogni evento di spillover, anche quando isolato, rappresenta un potenziale passo verso l'adattamento e una trasmissione più ampia». (leggo.it)

L’infettivologo ha commentato gli ultimi sviluppi sulla circolazione del virus negli Stati Uniti, dove a preoccupare è la sempre maggiore diffusione del patogeno tra specie animali vicine all’uomo. Matteo Bassetti sembra non avere dubbi: l’influenza aviaria è pronta al salto di specie. (Virgilio Notizie)

“La velocità di propagazione dell’aviaria è impressionante, dobbiamo prepararci”. Il 2024 ha segnato una “manovra di avvicinamento costante” del virus all’essere umano, e secondo l’infettivologo, il salto di specie definitivo potrebbe verificarsi già nel 2025. (Tiscali Notizie)