"Aveva la testa sfondata". Alex non si è tolto la vita: è stato ucciso

Aveva la testa sfondata. Alex non si è tolto la vita: è stato ucciso
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il Giornale INTERNO

Ascolta ora 00:00 00:00 I punti chiave Il veleno di rana e l'infuso di ayahuasca Articolo aggiornamento All'inizio era sembrata una tragica fatalità la morte di Alex Maragon, il 26enne ritrovato senza vita martedì mattina sul greto del fiume Piave all'altezza di Ciano del Montello, nel comune trevigiano di Crocetta, dopo aver partecipato a una cerimonia sciamanica. E invece l'autopsia ha spazzato via ogni dubbio: il barman veneziano non si è suicidato né si tratta di un incidente. (il Giornale)

Su altri media

Il futuro dell’ambitissimo Filip Stankovic è ancora un’incognita. Il Bari scombina i piani del Venezia e tenta il blitz. Ore calde e importanti per una scelta definitiva. (Inter-News)

Possibile svolta sul caso di Alex Marangon: il barman 25enne trovato morto nel Piave dopo aver partecipato a un rituale amazzonico in un'abbazia, non si è tolto la vita. È la conclusione a cui sono giunti i medici legali che oggi, venerdì 5 luglio, hanno eseguito l'autopsia sul corpo del giovane di Marcon (Venezia). (Today.it)

«Chi sa parli e si metta una mano sulla coscienza», sono le parole… “Chi sa parli” (la Repubblica)

Alex Marangon, oltre alle due dosi di allucinogeno ayahuasca anche una iniezione di veleno di rana amazzonica per l'asma

«Non capisco più niente, sono distrutto», dice a mezza voce il conte Giulio Da Sacco, proprietario dell’abbazia Santa Bona. Già da una settimana il piccolo paese ai piedi delle colline vive sotto i riflettori per una vicenda di riti amazzonici, decotti con erbe esotiche e probabilmente illegali dove un ragazzo di 25 anni ha perso la vita. (ilgazzettino.it)

L’autopsia eseguita oggi – 5 luglio – sul cadavere del giovane, in realtà, cambia totalmente lo scenario per gli inquirenti. (Open)

Oggi l’autopsia sul corpo di Alex Marangon, il 25enne barista di Marcon, Venezia, ritrovato morto lunedì su un isolotto del Piave, ed emergono sempre più forti i dubbi che il ragazzo non sia morto per annegamento né per morte violenta, ma per gli effetti delle pratiche sciamanico-curative durante la due giorni privata all’abbazia di Santa Bona a Vidor, che è il reato per cui si procede. (Tiscali Notizie)