Demagogia o gioco delle tre carte? Stoppati gli aumenti ai Ministri non eletti, tra supercazzole e provocazioni

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Il Giornale d'Italia INTERNO

Le bagarre di questi giorni per l'emendamento alla Legge di Bilancio che prevedeva un aumento di 7.000,00 euro al mese da destinare ai Ministri non eletti, ha fatto discutere. In un momento di grande incertezza, non che l'Italia sia mai più stata prospera dopo il fu Governo Craxi degli anni '80, l'idea di aumentare gli stipendi dei Ministri non eletti equiparandoli a quelli degli altri Ministri, è fuori luogo. (Il Giornale d'Italia)

Su altre testate

Una scelta dettata dal nervosismo politico che si respira dopo l’ultimo scontro tra maggioranza e opposizione alla Camera. Dietrofront dovuto sugli aumenti di stipendio per otto ministri e dieci sottosegretari senza scranno parlamentare. (QuiFinanza)

L’invito al dietrofront precipita a Montecitorio alle nove di sera. Irrompe in commissione Bilancio, dove la manovra è ferma. È il titolare della Difesa, Guido Crosetto, a dettare la linea alla maggioranza: l’emendamento che alza gli stipendi dei ministri non eletti va cestinato. (la Repubblica)

Quella del dicembre 2024 rischia di passare alla storia come la Manovra di Bilancio che ha cancellato una delle più grandi ingiustizie della storia del Paese. No, non si tratta dell’aumento degli stipendi di medici e infermieri, né dell’introduzione del salario minimo e neppure dell’indicizzazione degli stipendi dei dipendenti pubblici all’inflazione. (LA NOTIZIA)

Aumento stipendio ministri, governo verso lo stop. E l’ok alla Manovra può slittare a dopo Natale

A Palazzo Chigi dicono di non saperne nulla, che Giorgia Meloni fosse all’oscuro del dettaglio che poi tanto dettaglio non è, qualcuno addirittura scommette sul finale a sorpresa e gli applausi sui titoli di coda, con l’emendamento che viene ritirato. (Corriere Roma)

Dopo le polemiche arriva il passo indietro del governo sugli stipendi dei ministri. Non c'è l'ufficialità, ma ad apriee la stada è stato Guido Crosetto. (Today.it)

L’obiettivo, come sempre, è chiudere la Manovra prima di Natale. La realtà però, al momento è che il testo è ancora in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati dove da ieri mattina si è cominciato a votare a oltranza gli emendamenti dei deputati e dei relatori e i tempi potrebbero allungarsi. (ilmessaggero.it)