Elisabetta Belloni, il "tritacarne" e l'addio: "Ma non vado via sbattendo la porta"
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"Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta". Elisabetta Belloni mantiene la compostezza istituzionale anche nel momento dell'addio all'incarico di direttrice del Dis, dopo le dimissioni che sanciranno dal 15 gennaio la fine del suo mandato alla guida dell'i… (L'HuffPost)
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La nomina spetta al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che potrebbe averla già in testa alla conferenza stampa del nuovo anno, domani alle 11, quando arriverà il fuoco di fila delle domande sul caso Belloni. (il Giornale)
“Il tritacarne in cui sono finita in questi giorni mi impone di chiarire quanto è successo e soprattutto di sgomberare il campo da illazioni che fanno male non tanto a me quanto al Paese, soprattutto in un momento così delicato”, prosegue Belloni che ieri mattina – riferisce sempre il Corriere – avrebbe avuto un confronto chiarificatore con la premier Giorgia Meloni. (Agenzia askanews)
I servizi segreti italiani sono nuovamente sugli scudi e al centro dell'azione del sistema-Paese nei giorni in cui si sovrappongono il caso della liberazione della giornalista Cecilia Sala in Iran, recuperata personalmente dal generale Gianni Caravelli, direttore dell'Aise, e le dimissioni della direttrice del Dis, l'organo di coordinamento dell'intelligence, ambasciatrice Elisabetta Belloni (Inside Over)
Tanti i dossier sul tavolo della premier Giorgia Meloni, che domani alle 18 riunirà i suoi ministri a Palazzo Chigi per il primo Cdm del 2025. Poi, sabato, l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, a Villa Pamphilj a Roma. (Adnkronos)
Per il suo posto, dopo le indiscrezioni che fino a ieri davano in pole il generale Francesco Paolo Figliuolo, salgono ora le quotazioni per Vittorio Rizzi, vicedirettore dell’Aisi, già vice capo vicario della Polizia. (ilgazzettino.it)
L'addio di Belloni è arrivato quattro giorni dopo l'arresto di Cecilia Sala a Teheran e ha generato speculazioni su presunte difficoltà nei rapporti con alcuni esponenti di governo (Antonio Tajani in particolare e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ha la delega ai servizi segreti, Alfredo Mantovano, oltre alla stessa premier Meloni). (Today.it)