Cecilia Sala, il post sgradito al regime e l’ombra del ricatto all’Italia dopo il fermo di un iraniano: cosa è successo davvero
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La protesta formale è di domenica scorsa: Teheran lamenta l’arresto di due cittadini iraniani negli Stati Uniti e in Italia, in particolare all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre su ordine americano. Sono accusati di avere messo a disposizione della tecnologia statunitense per la fabbricazione di droni ai Guardiani della Rivoluzione. Le date sono importanti. Uno dei due iraniani è stato dunque fermato nello scalo lombardo, su richiesta degli Usa, lunedì 16 dicembre. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altre testate
Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, int… Tutto si svolge nel massimo riserbo. La detenzione del cittadino iraniano si svolge nel rispetto delle regole, nella tutela delle persone che non sono condannate, ma noi stiamo lavorando per la liberazione di Cecilia". (L'HuffPost)
Da nove giorni in isolamento nel carcere di Evin, in Iran, dopo essere stata fermata il 19 dicembre scorso. (Adnkronos)
L'iniziativa è promossa da Associazione Marco Pannella, Associazione Adelaide Aglietta, Europa Radicale, Italia Liberale e Popolare, Più Europa Torino, studenti ed esponenti della campagna Donna Vita Libertà, Associazione Liberi Russi. (La Stampa)
Zagarolo – Duecentonove. Alessia Piperno, travel planner romana e viaggiatrice per passione, ha trascorso lì un mese e mezzo. (la Repubblica)
«Free Cecilia» è il titolo del sit in organizzato per domani mattina, 29 dicembre, alle 11.30 a Torino in piazza Castello davanti alla prefettura per chiedere la libertà immediata della giornalista Cecilia Sala arrestata nei giorni scorsi a Teheran e detenuta in carcere. (Corriere della Sera)
Così Cecilia Sala in uno degli ultimi video registrati giorni prima dell’arresto. «Sono di nuovo in Iran, posto in cui volevo tornare: sono cambiate molte cose». (Corriere TV)