Gaza, e immagini del campo profughi a Khan Younis colpito dal raid di Israele
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Gaza, e immagini del campo profughi a Khan Younis colpito dal raid di Israele Nuovo raid dell'esercito israeliano a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas 'Filastin'. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell'attacco hanno confermato che tra i morti c'erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan. (La Stampa)
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L'assistenza sanitaria nel territorio palestinese è sull'orlo del collasso a causa degli attacchi israeliani contro gli ospedali della Striscia di Gaza: lo affermano le Nazioni Unite in un rapporto pubblicato oggi. (Sky Tg24 )
Il ministero ha anche affermato in una dichiarazione che almeno 108.583 persone sono state ferite in quasi 15 mesi di guerra tra Israele e Hamas, innescata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023. (Tiscali Notizie)
Di Euronews Un attacco ha colpito la tendopoli di Al-Mawasi, dichiarata zona umanitaria da Israele e abitata da centinaia di migliaia di sfollati. Morti il capo della polizia di Hamas e il suo vice (Euronews Italiano)
Il raid sarebbe avvenuto nella zona umanitaria di al-Mawasi. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. (Sky Tg24 )
I feriti sono 108.856, secondo la stessa fonte. . (Tiscali Notizie)
Almeno 29 palestinesi, tra cui bambini e donne, sono stati uccisi già prima del calar del sole nel giorno di Capodanno nella striscia di Gaza, dove secondo le Nazioni Unite l'assistenza sanitaria è ormai sull'orlo del collasso totale a causa dei continui e sistematici attacchi israeliani contro gli ospedali, e mentre i tentativi di raggiungere un accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e una tregua si sono ufficialmente arenati ancora una volta. (la Repubblica)