Susa: nelle prime ore di lunedì 7 ottobre sgomberato il presidio No Tav di San Giuliano

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Susa: nelle prime ore di lunedì 7 ottobre sgomberato il presidio No Tav di San Giuliano Notte di tregenda, nelle prime ore di lunedì 7 ottobre, nella frazione di San Giuliano. Alle 2.30 circa è scattata l’operazione di sgombero, del presidio No Tav, situato nel prato di proprietà di 1054 persone, quasi tutte appartenenti al movimento che si oppone al progetto dell’alta velocità ferroviaria. Lì, mercoledì 9 ottobre cominceranno le procedure di esproprio, da parte di Telt, dei terreni acquistati dai militanti. (lavalsusa.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Già dalla serata di domenica i No Tav avevano fatto appello sui social chiedendo rinforzi, tentando di fare opposizione all’esproprio. SUSA – Una notte di battaglia alle porte di Susa: tra domenica 6 e lunedì 7 ottobre è stato sgomberato il presidio No Tav di San Giuliano, all’ingresso della città, per l’esproprio dei terreni da parte di Telt. (ValsusaOggi)

La seconda edizione della “Camminata del Perugino” domenica 20 ottobre partirà dal Duomo di Città della Pieve alle ore 7:30 e interesserà nel suo tracciato antichi borghi, boschi, oliveti e vigne. Previste quattro soste, ciascuna con un punto di ristoro e con la possibilità di interrompere la camminata e di tornare a Città della Pieve grazie a un comodo servizio navetta. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Circa 150 attivisti hanno piazzato delle barricate per bloccare le strade di accesso e poi hanno incendiato le cataste di legno, prima di iniziare un fitto lancio di sassi e razzi contro la polizia, che ha risposto con i lacrimogeni. (Corriere della Sera)

Piana di Susa: la presa di possesso

Ancora una volta lo Stato ha scelto la linea dura, come nel caso di Venaus nel 2005 e di San Didero nel 2021, sgomberando nella notte i terreni di Susa in località San Giuliano ancora prima di dare il via agli espropri in programma a partire da mercoledì 8 ottobre. (La Stampa)

A pochi giorni dalla morte del loro leader storico, Alberto Perino, i No Tav sono tornati in azione. (Secolo d'Italia)

Notte di battaglia sulla piana di Susa per la presa di possesso (mai espressione fu più odiosa e veritiera di questa) di quel fazzoletto di terreno che era stato acquisito anni fa da ben 1024 co-proprietari-attivisti del Movimento NoTav, e trasformato in partecipato luogo di riunione, noto come Presidio Sole e Baleno – per cui a tutti gli effetti sarebbe tuttora proprietà privata, con tanto di tendone, container ad uso cucina e WC, arredi vari a testimoniare un intenso e continuativo ‘utilizzo’ da parte di una bella fetta di popolazione. (Centro Studi Sereno Regis)