Oggi Meloni parla in Senato. Mediazione nel centrodestra
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Non si arriverà alla formula di maniera «udite le comunicazioni della presidente del Consiglio, le si approva», perché significherebbe mettere il timbro sulle tante divergenze di vedute che si registrano da settimane all'interno della coalizione di governo. Ma la risoluzione di maggioranza che verrà presentata oggi in Parlamento in vista del Consiglio europeo di giovedì si terrà comunque ben lontano da tutti i temi più divisivi. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
Tutti allegramente divisi sull’Ucraina. E tutti alla ricerca di una mediazione interna, per non farsi troppo male. È la situazione che accomuna governo, maggioranza e opposizioni in vista delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni per il Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo, in programma per oggi al Senato (LA NOTIZIA)
Quando alle 14.30 la premier prenderà la parola per le comunicazioni sul Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi converrà stare attenti alle parole che non pronuncerà più che a quelle che dirà. (il manifesto)
Uno snodo decisivo, in cui la maggioranza non può permettersi di arrivare divisa, soprattutto dopo il voto in ordine sparso andato in scena a Strasburgo la settimana scorsa su Ucraina e ReArm Eu. ROMA Fumata bianca. (ilmessaggero.it)
Intanto, Palazzo Chigi e maggioranza hanno lavorato ad una risoluzione unitaria per escludere il rischio di crepe interne di fronte invece ad un'opposizione divisaIl Movimento 5 stelle si oppone al piano di riarmo europeo, è vicino alle posizioni dei leghisti che però hanno garantito di voler seguire i pareri del governo. (LA STAMPA Finanza)
Insistere solo sulle parti condivise da tutti. E relegare le eventuali trappole al dibattito parlamentare, dove la Lega promette di tenere il punto anche su ciò che più separa il Carroccio dagli alleati, fino a minacciare di sostenere – se verrà votata per parti separate – la mozione … (Il Fatto Quotidiano)
Perché in nome di Donald Trump le posizioni tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul riarmo, sul sostegno all’Ucraina, sul percorso di pace, sono più vicine di quello che sono sembrate nella quotidiana e voluta drammatizzazione politica dell’ultima settimana. (La Stampa)