Almasri, Meloni: “Da Lo Voi atto voluto. Certi giudici vogliono governare, indagarmi danno al paese”

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la Repubblica INTERNO

Né preoccupata né demoralizzata. Giorgia Meloni non intende “mollare di un millimetro”. Essere indagata per il caso Almastri, con i ministri Nordio, Piantedosi e al sottosegretario Mantovano, per la premier, è un “danno alla nazione, che mi manda ai matti”, dice in collegamento all'evento La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano. “Quando ho accettato di guidare la nazione sapevo esattamente a cosa sarei andata incontro. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Si fa vittima pubblica, «a chiunque nei miei panni — dice — cadrebbero un po’ le braccia». Arriva addirittura a sovrapporre il proprio destino giudiziario a quello dell’Italia, la propria credibilità a quel… (la Repubblica)

«Da giovane esultavo saltando, stavolta ho sentito il cuore che saltava», confessò Giulia Bongiorno il 20 dicembre scorso, uscendo dall’aula bunker di Palermo dopo l’assoluzione del ministro Matteo Salvini al processo Open Arms. (Corriere Roma)

Oggi sono due i protagonisti dei giornali. "Le due polarità della vita politica e istituzionale italiana: una ha parlato e una no, una sta in pagina e l'altra no, una sta nell'agone elettorale e l'altra no, dovrebbe svolgere una funzione di garanzia eppure questa seconda figura emerge come contraltare della prima. (Liberoquotidiano.it)

No, replica il presidente del Consiglio, è stato "un atto voluto". E questo perché "c'era una denuncia nominale depositata dall'avvocato Luigi Li Gotti". (Liberoquotidiano.it)

Roma, 30 gen. E’ questa la linea data da Palazzo Chigi nel caso Almasri, con l’avviso di procedimento – non un avviso di garanzia – inviato, dopo la denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti, alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. (Agenzia askanews)

Il caso Almasri ha provocato uno scontro istituzionale tra governo e magistrati dopo «l’avviso di avvenuta iscrizione» nel registro degli indagati notificato dalla Procura di Roma alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. (Corriere della Sera)