Autonomia, Meloni e la linea agli alleati: «Avanti con questa legge»
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A Palazzo Chigi raccontano che quasi quasi la Consulta ha fatto un favore al governo. Lo raccontano sottovoce. Ufficialmente si esprime solo uno dei due bracci destri di Giorgia Meloni, quel sottosegretario che ha più competenze giuridiche di altri, se non altro per essere un magistrato. Ed è proprio Alfredo Mantovano a dare una lettura composta, quasi fatalista, della sentenza con cui la Corte costituzionale ha bocciato alcuni cardini della legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni cara alla Lega. (Corriere Roma)
La notizia riportata su altri media
E cioè: la legge di riforma è sbrecciata ma tutto sommato regge, e va solo un po’ riparata, oppure i guasti sono seri e bisogna rimetterci mano dalle fondamenta? Per prima cosa ho letto il commento del presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia: «La Consulta ha confermato la costituzionalità della legge, sancendo ancora una volta che il nostro percorso è in linea con la Costituzione. (La Stampa)
Di pi… L’ha incrociata sotto il palco del comizio conclusivo della campagna elettorale in Umbria, pochi minuti dopo la sentenza con cui la Consulta ha fatto brandelli del ddl Calderoli. (la Repubblica)
Il colpo di maglio che la Corte Costituzionale ha inferto alla legge sulla Autonomia differenziata fortemente voluta dalla Lega che il partito di Giorgia Meloni ha accettato solo per avere in cambio il premierato e che non è mai piaciuta a Forza Italia, ne mette in discussione le fondamenta. (Corriere della Sera)
Per l'azzurro, presidente della Regione Sicilia, la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha definito illegittime alcune delle disposizioni all'interno della riforma Calderoli, «non è una vittoria di qualcuno» o «la sconfitta di qualcun altro», ma è solo un «percorso» da compiere. (ilgazzettino.it)
Sono le parole del presidente del Piemonte, Alberto Cirio , sul pronunciamento della Consulta sulla legge Calderoli. "Se è vero che è una sentenza che da una parte pone l’accento su alcune criticità che il Parlamento dovrà con attenzione affrontare e superare, dall’altra parte però riconosce la piena legittimità costituzionale delle richieste di autonomia delle Regioni italiane e questo credo sia un buon presupposto per continuare a lavorare serenamente in un confronto costruttivo con il governo e il Parlamento". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Equazione che il verdetto della Corte Costituzionale, con i duri rilievi sulla legittimità della riforma federalista targata Lega, rischia ora di riscrivere. Manca un anno all’appuntamento clou. (ilmessaggero.it)