L’Ue non avrà voce in capitolo sulla fine della guerra in Ucraina: resterà il cane da guardia Usa
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Di Stefano Briganti Si è cominciato a preparare l’Europa ad una guerra con la Russia ben prima della vittoria di Trump alle presidenziali Usa. Una serie di dichiarazioni ufficiali lo dimostrano in modo sempre più esplicito man mano che si avvicinavano le elezioni e Trump appariva sempre più come il nuovo presidente. Sapevano che il cambiamento a Washington avrebbe portato al disingaggio Usa dal conflitto russo-ucraino, lasciando l’Europa a doverlo gestire in modo molto più diretto. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
La società americana Gallup, che si occupa di sondaggi d'opinione pubblica, ha condotto nei mesi di agosto e ottobre uno studio sociologico sull'atteggiamento della società ucraina nei confronti della guerra. (KosovaPress)
Il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak si sta dirigendo negli Stati Uniti per negoziati con l'entourage di Donald Trump. Lo scrive la Pravda ucraina. (Corriere della Sera)
Nel 1985, nell’anniversario della fine della seconda guerra mondiale, il presidente della Repubblica tedesca Richard von Weizsäcker dichiarò solennemente che la capitolazione della Germania doveva essere celebrata come una liberazione, non come una sconfitta. (L'HuffPost)
Imperia. Oggi, martedì 3 dicembre alle ore 18.30 Imperia e i suoi fedeli pregheranno per la pace in Ucraina, dove il confitto bellico si protrae da oltre 1000 giorni. La preghiera si terrà all’oratorio di Santa Caterina in via San Maurizio ad Imperia. (Riviera24)
Per i compilatori in pantofole delle arti della guerra, categoria in allarmante dilatazione numerica in Occidente da due anni e mezzo a questa parte, è il momento cautamente annunciato, previsto, diciamolo pure atteso: si marcia, scendiamo in campo, dunque arruolatevi. (La Stampa)
Tra i feriti, un ragazzo di 11 anni, è ricoverato in ospedale in condizioni moderate. Secondo un primo bilancio 3 persone sono morte e altre 19 sono rimaste ferite. (Corriere della Sera)