La Cop29 di Baku è anche “Expo”: scienza, ong ma anche marketing e green washing tra i padiglioni

La Cop29 di Baku è anche “Expo”: scienza, ong ma anche marketing e green washing tra i padiglioni
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Fatto Quotidiano ESTERI

Baku, Cop29: 197 Paesi più l’Unione Europea discutono sui nuovi obiettivi per arginare, contrastare, fermare, il cambiamento climatico. La città in questi giorni è settata sul grande evento, l’area dello stadio ospita le sale della diplomazia e delle dichiarazioni, ma anche i padiglioni di centinaia tra Paesi e organizzazioni. Un misto tra esposizione delle novità e dei programmi e dei progetti delle varie nazioni, in più eventi dentro l’evento. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

A margine della conclusione della COP29 di Baku, Azerbaijan, con ancora alcuni dettagli conclusivi che emergeranno nelle prossime ore o giorni, è possibile tirare alcune somme su quella che è stata definita una Conferenza di transizione per la politica climatica a livello globale, rispetto ai target e agli accordi raggiunti nelle edizioni precedenti. (ISPI)

È il monumento alla nazione asiatica che ha dato il via all’«oil boom» ben prima che Winthrop Rockfeller iniziasse a sforacchiare il Texas. Alle porte di Baku, pompano ancora centinaia di trivelle nella zona di Bibi-Heybat, distante appena 20 chilometri dallo stadio olimpico dove sono rinchiusi da dodici giorni, come in una bolla asfissiante, i negoziatori della Cop29 per discutere di transizione energetica e finanza climatica. (Corriere della Sera)

Non è la prima volta che il segretario dell'Onu fa riferimenti al rock. Tre anni fa alla Cop26 di Glasgow aveva detto che il riscaldamento globale è una "autostrada per l'inferno", citando la "Highway to Hell" degli AC/DC. (la Repubblica)

Dai Paesi più ricchi 250 miliardi all'anno fino al 2035 per il clima

È una partita a scacchi quella che si sta giocando a Baku, dove la 29ª Conferenza delle Parti (COP29) si avvia al suo cruciale rush finale. Sul tavolo, la seconda bozza diffusa in tarda mattinata, che chiama tutti gli attori a lavorare insieme per mobilitare – «da tutte le fonti pubbliche e private» – almeno 1.300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035, con i Paesi sviluppati che dovrebbero contribuire con 250 miliardi su base annua. (Secolo d'Italia)

Il ministro Pichetto Fratin: "L'Italia continua a spingere perché da Baku venga una riforma per una finanza climatica migliore" (LAPRESSE)

Vi è inoltre un «invito» a tutti gli attori «a collaborare per consentire l'aumento graduale dei finanziamenti ai paesi in via di sviluppo per l'azione per il clima da tutte le fonti pubbliche e private fino ad almeno 1.300 miliardi di dollari l'anno entro il 2035». (Corriere del Ticino)