Israele e Iran, stallo nelle decisioni del governo israeliano

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ESTERI

La riunione del Gabinetto di governo israeliano, convocata per decidere le modalità di risposta all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre, si è conclusa senza alcuna votazione. Il vertice, durato circa quattro ore, ha visto la partecipazione del premier Benjamin Netanyahu, ma non ha portato a nessuna decisione concreta. Secondo quanto riportato dai media israeliani, le discussioni si sono protratte fino a tarda notte senza giungere a un accordo.

Durante la telefonata di mercoledì tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e Netanyahu, l'amministrazione americana avrebbe accettato la decisione di Israele di sferrare un attacco su larga scala contro l'Iran. Tuttavia, permangono timori che tali azioni possano far degenerare ulteriormente la situazione nella regione. Le trattative tra Israele e Stati Uniti, così come all'interno del governo israeliano, continuano senza sosta, con Netanyahu fermamente convinto che l'Iran debba pagare per l'attacco missilistico.

Il governo israeliano è diviso sulle modalità di risposta: da un lato, c'è chi sostiene la necessità di colpire i siti del programma nucleare iraniano, dall'altro, chi propone raid mirati contro gli impianti petroliferi e le basi missilistiche. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant, si è scontrato con Netanyahu su questi punti, rendendo ancora più difficile raggiungere un consenso.

La situazione rimane tesa e incerta, con il governo israeliano che cerca di bilanciare la necessità di una risposta forte con il rischio di un'escalation del conflitto.