Su Unicredit-Banco Bpm la sfida finale tra mercato e Stato: i ruoli di Orcel, Castagna, Caltagirone e Giorgetti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ultim'ora news 25 novembre ore 20 Cosa sta per colpire l'economia mondiale? Si chiedeva l'Economist della settimana scorsa a proposito dell'avvento di Donald Trump alla Casa Bianca. Cosa sta per colpire il sistema bancario italiano dopo l'annuncio di un’opa di scambio di Unicredit su Banco Bpm, fresco di intesa con Anima, Francesco Milleri e Francesco Gaetano Caltagirone per la presa di controllo del Monte dei Paschi di Siena? Dalle difficoltà con Commerzbank alle logiche di mercato La risposta è composita e si presta a tante valutazioni. (Milano Finanza)
Su altri media
Unicredit ha acceso i riflettori del panorama finanziario italiano con un annuncio che potrebbe ridefinire il settore bancario del Paese: l’offerta pubblica di scambio volontaria (OPS) su Banco BPM. (IG Group)
– Il ministero dell'economia dà un alt all'operazione di UniCredit su Bpm. Anche perché come noto esiste la golden power, il governo farà le sue valutazioni, e valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,97% a 44.297 punti, mentre l’S&P500 ha messo a segno un progresso dello 0,35% a 5.969 punti. I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee dovrebbero iniziare la prima seduta della settimana con rialzi frazionali. (SoldiOnline.it)
Era una di quelle operazioni che da tempo sembrava possibile, poi l’Unicredit di Andrea Orcel ha deciso qualche settimana fa di puntare sulla tedesca Commerzbank. Una mossa che consentirebbe al gruppo italiano di diventare la prima banca in Germania. (Corriere della Sera)
L’operazione è stata «comunicata ma non concordata col governo. «Esiste il golden power». (Corriere della Sera)
Giancarlo Giorgetti, ha così commentato l’offerta che Unicredit ha lanciato all’alba di lunedì 25 novembre spiazzando tutti. “Citando von Clausevitz il modo più sicuro per perdere la guerra è impegnarsi su due fronti, poi chissà che magari questa volta questa regola non sarà vera”. (Il Fatto Quotidiano)