Juve Stabia, Leone si prende il centrocampo: brilla contro il Cesena, prestazione top e futuro scritto
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Juve Stabia esce vittoriosa dallo scontro diretto contro il Cesena con il 1-0 e sale al quarto posto in solitaria, complice anche il pari del Cremonese in casa contro la Sampdoria. Nella sfida ha brillato la stella di Giuseppe Leone, centrocampista classe 2001 dei campani. Cresciuto nelle giovanili della Juventus, il 23enne ha fornito una prestazione che conferma il suo ruolo di leader del centrocampo della squadra di Pagliuca (Calciomercato.com)
Ne parlano anche altre testate
Il dibattito è aperto. Manolo Pestrin ha menato da Manolo Pestrin anche con allenatori diversi da Fabrizio Castori; Maurizio Lauro ha combattuto oltre i suoi limiti agli ordini di Pierpaolo Bisoli e con un tecnico dai canoni opposti come Massimo Ficcadenti. (Corriere Romagna)
Negli spogliatoi per i compagni e l’allenatore è semplicemente “Musso”. (Corriere della Sera)
Il video dell'esultanza dei tifosi della Juve Stabia dopo il gol segnato da Romano Floriani Mussolini ha fatto molto discutere per le braccia tese dei sostenitori (alcuni hanno dato l'impressione di fare il saluto romano) e il cognome del calciatore scandito in risposta allo speaker che urla il suo nome. (Fanpage.it)
«La S.S. Juve Stabia 1907, preso atto della deliberata volontà di una parte della stampa nazionale di vedere in una semplice esultanza del pubblico stabiese (che ha fatto seguito alla rete di un ragazzo esemplare e di un calciatore che sta difendendo i colori del club al meglio sul campo da calcio, lo SPORT più seguito della nazione e non solo) altro, con attacchi alla piazza e allo stesso tesserato, specifica che la posizione del club è di assoluta tranquillità. (Corriere della Sera)
Cominciamo col dire che nulla è più stucchevole del sostenere che in Italia ci sia ancora voglia di fascismo: come se, al di là di qualche sparuta e patetica frangia di nostalgici, esistessero davvero degli italiani che sentono la mancanza di una dittatura defunta da ottant’anni, al punto da sfruttare ogni occasione per inneggiare al fondatore di quel movimento reazionario ormai consegnato al giudizio della storia. (Corriere della Sera)
Si dice che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli, figuratevi sui pronipoti. In Italia però c’è un nome che resta quasi impronunciabile e se capita che un erede di Benito Mussolini segna un gol immancabili si elevano le inutili polemiche. (Nicola Porro)