Albania, nel deserto i lavori sono in corso. La metà del centro ancora non esiste

Albania, nel deserto i lavori sono in corso. La metà del centro ancora non esiste
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il manifesto INTERNO

È una distesa di terra color sabbia la metà del cpr nella struttura di Gjader, il complesso di edifici che ospita il penitenziario italiano in Albania, ancora tutto in costruzione. Non un mattone, nessuna parvenza di alcun edificio. Il cpr, nel suo complesso, dovrebbe offrire 144 posti ma finora pare ne siano pronti solo 24. Dei restanti 120 non c’è ancora alcuna traccia. Il piazzale appena sotto la collina è ancora occupato da quel che resta della vecchia base militare dismessa nel 2000 e poi utilizzata, fino all’accordo Rama-Meloni, come deposito per aerei da combattimento ritirati dal servizio. (il manifesto)

La notizia riportata su altri giornali

Erano sbarcati, mercoledì mattina, nel porto di Shengjin, in Albania, dopo un lungo viaggio a bordo della nave Libra della Marina militare: i 10 bengalesi e i 6 egiziani, i primi a sperimentare le procedure di riconoscimento e d'asilo in un Paese terzo, che saranno trattenuti nel campo di Gjader, nella speranza di poter comunque evitare il rimpatrio. (Avvenire)

Va bene anche l’Albania, dove non immaginavi di finire quando sei partito. Va bene questo strano esperimento internazionale, il centro di permanenza e rimpatrio di Gjader, a due passi dal confine col Montenegro, dove l’Italia si è recintata in un altro Stato per sch… (la Repubblica)

Migranti deportati in Albania, Scarpa (Pd): "Fallimentare operazione di propaganda del governo" (Il Mattino di Padova)

Dategli tempo

L'Italia era la meta sognata dai 16 migranti intercettati in mare la notte di domenica scorsa. SHENGJIN. (l'Adige)

E insieme con lei lo dicono in tv anche altri opinionisti e politici, tutti ovviamente di sinistra. Disumano. (La Verità)

Facile fare semplice ironia. I due centri per migranti in Albania sono appena partiti con l’arrivo di 16 stranieri che subito quattro di loro hanno dovuto fare rientro in Italia. (Nicola Porro)