Morire per Putin (e gli interessi di Kim). Kiev: «Sono già tremila i nordcoreani caduti»
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Oil for War. Guerra in cambio di petrolio. E di rubli, di carne da cannone, d’una promessa di vittoria. Ci si scambiano i doni di Natale sulla pelle dell’Ucraina agonizzante e ogni amico offre a Vladimir Putin quel che ha: il leader ungherese Viktor Orbán, una possibile sede per il primo incontro con Donald Trump; il presidente turco Recep Erdogan, un ipotetico luogo per i primi negoziati di pace con Kiev; il premier slovacco Robert Fico, un buon contratto per continuare ad acquistare gas russo. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Dalle immagini satellitari emerge infatti che decine di fabbriche nordcoreane stanno lavorando a pieno regime, riferisce il giornale americano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se, soltanto qualche giorno fa, i blogger russi scrivevano che i militari arrivati da Pyongyang si erano rivelati decisivi nel consentire al Cremlino di conquistare un villaggio nella regione russa di Kursk, da Seoul è arrivata un'analisi ben diversa. (il Giornale)
La sua carta d'identità è palesemente falsa: non ha timbri e persino lo stemma della Federazione russa ha delle imperfezioni. È un soldato nordcoreano, uno dei tanti a cui la Russia ha fornito una falsa identità per non svelare, una volta deceduti o catturati, quanti militari il regime di Pyongyang sta fornendo a Vladimir Putin in quest'ultimo atto dell'operazione speciale. (il Giornale)
Arrivano armi ormai più 'recenti' rispetto a proiettili di artiglieria vecchi di decenni inizialmente spediti nella Russia che ormai quasi tre anni fa ha avviato l'invasione su vasta scala dell'Ucraina. (Adnkronos)
I soldati di Kim Jong Un mandati a combattere a fianco dei militari russi non stanno più nelle retrovie della regione di Kursk, come gli aveva promesso Mosca: vanno all’attacco, nei cosiddetti «assalti al macello», come vengono chiamati nelle trincee russe. (La Stampa)
Secondo un rapporto di Seul sarebbero caduti 1.100 uomini. Kiev riporta cifre ancor più gravi, ma Pyongyang starebbe valutando la spedizione di nuovi battaglioni in cambio di denaro e petrolio (Open)