Sollicciano, sono tutti rientrati in cella i detenuti del carcere

Sollicciano, sono tutti rientrati in cella i detenuti del carcere
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La Repubblica Firenze.it INTERNO

Sono fatti rientrare nelle celle, nel corso della notte, i detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano, circa una ottantina, che ieri hanno dato vita a una forte protesta, anche appiccando le fiamme, dopo il suicidio di un recluso ventenne di origine tunisina. E' quanto si apprende dalla prefettura. Non risultano feriti. La situazione, si spiega ancora, è stata riportata sotto controllo con l… (La Repubblica Firenze.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Aveva accettato di scontare tre condanne (due emesse dal tribunale per i minori e l’ultima del tribunale ordinario a 2 anni e 10 mesi) ben sapendo che avrebbe abbandonato Sollicciano nel 2025. In cella senza acqua, con i topi e le cimici. (Corriere Fiorentino)

Un carcere descritto già da più addetti come "una polveriera" per le condizioni di vita dei reclusi a causa degli annosi problemi della struttura, tra cimici nelle celle e recentemente anche la mancanza di acqua. (L'Unione Sarda.it)

'Una vergogna per uno stato civile'. Sopralluogo al carcere di Sollicciano per la sindaca di Firenze, Sara Funaro, nella giornata di ieri. Dopo il suicidio di un giovane detenuto 20enne e la protesta all'interno del carcere, continua la denuncia per una situazione sempre più delicata all'interno del penitenziario fiorentino. (055firenze)

Gulino: "Pochi psicologi. Serve un rinnovamento"

Sull’argomento è intervenuto il presidente della Regione Eugenio Giani annunciando per lunedì 8 luglio “una seduta straordinaria della Giunta dedicata ad una informativa sulla situazione delle carceri in Toscana e particolarmente alla questione relativa a Sollicciano (Controradio)

È stata tagliata la possibilità di applicare il provvedimento di Messa alla prova (Map) per molti reati. L’ultimo caso è accaduto a Sollicciano, Firenze. (comune-info.net)

"Troppi pochi gli psicologi che lavorano in carcere, non possono bastare, poche sono le ore destinate e spesso gli interventi sono puramente sanitari, non di gruppo, meno ancora di comunità". "Dal disastroso sovraffollamento alla mancanza di personale educativo, dalla scarsità di progetti al suo interno alla scarsa presenza di contatti con l’esterno, il problema delle carceri è molto complesso - continua Gulino -. (LA NAZIONE)