Meta e TikTok censori per conto di Netanyahu, l'Onu denuncia
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C’è un’altra escalation, oltre a quella bellica, che sta andando in scena durante le guerre israeliane in Medio Oriente: è quella che riguarda la repressione mediatica e delle opinioni critiche su Israele. Lo dice nel suo rapporto annuale il Comitato speciale delle Nazioni Unite che si occupa, a partire dal 1968, di monitorare l’occupazione delle terre palestinesi. Se ha fatto scalpore la parte dell’inchiesta sulle operazioni israeliane a Gaza, “coerenti con le caratteristiche del genocidio” e le serie preoccupazioni sul fatto che Israele stia “usando la fame come arma di guerra” e stia attuando un “sistema di apartheid” in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, c’è un paragrafo passato in secondo piano: quello che denuncia un’azione coordinata tra governo di Tel Aviv e le piattaforme social per ostacolare l’accesso globale a informazioni critiche. (Inside Over)
Su altri media
Pellegrini verso un mondo migliore", il libro in uscita per Piemme in occasione del Giubileo 2025, e di cui la Stampa ha anticipato questa mattina alcuni brani. La frase coincide quasi precisamente con quella utilizzata d… (L'HuffPost)
Papa Francesco, ha sempre espresso preoccupazione per la lunga sofferenza del popolo palestinese e le atrocità del Medioriente, invitando al rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della legalità Internazionale". (Il Messaggero Veneto)
“A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali”. (Agenzia askanews)
Il Papa, mentre tutto il mondo fronteggia la crescita violenta di un antisemitismo senza precedenti dalla seconda guerra mondiale, col suo nuovo libro La speranza non delude mai, Edizioni Piemme, fornisce legna per questo fuoco. (il Giornale)
A parlare è l'arcivescovo armeno Khajag Barsamian, rappresentante della Chiesa apostolica armena presso la Santa Sede all'inaugurazione di un importante convegno internazionale alla pontificia università Angelicum dedicato alla preservazione dei siti cristiani in Artsakh. (ilmessaggero.it)
– Professoressa Emma Fattorini, prima di decifrare le parole del Papa, rompiamo gli indugi: quello d’Israele a Gaza è un genocidio? “A mio parere il termine non è appropriato con riferimento alle tremende perdite umane inflitte da quella che considero l’inaccettabile e sbagliata politica di Netanyahu – risponde l’ordinaria di Storia contemporanea alla Sapienza, autrice del volume La Chiesa e le leggi razziali –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)