Libano: lettera a mia figlia

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Di: Dalal Mawad Con il titolo “Lettera a mia figlia” il quotidiano libanese Orient Today ha pubblicato il 9 ottobre 2024 questo testo di Dalal Mawad. È più di una settimana che cerco di proteggerti dalle notizie e dalla mia ansia, ma non ci riesco. Continui a chiedermi cosa c’è che non va. Vorrei potertelo dire. Le notti sono lunghe e insonni, i giorni sono pesanti e lenti. Qui a Parigi il mondo va avanti, ma il mio è in stallo. (SettimanaNews)

Su altre testate

Oltre 100 medici e operatori di soccorso sono stati uccisi nel conflitto in Libano da quando è iniziato un conflitto tra Israele e Hezbollah un anno fa: lo afferma l'ufficio per i Diritti umani delle Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Reuters sul suo sito. (Il Messaggero Veneto)

Secondo Banchi Yimer, fondatrice della Ong Egna Legna Besidet, molti migranti si sono rifugiati in chiese o da parenti per fuggire agli attacchi, ma la situazione è particolarmente critica per i lavoratori domestici etiopi, che sono stati spesso abbandonati dai loro datori di lavoro, alcuni fuggiti dal Paese. (Rivista Africa)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Acs, in Libano porte aperte delle comunità cristiane a tutti i rifugiati

Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, un attacco aereo israeliano ha colpito la chiesa greco-cattolica di Derdghaya, un piccolo villaggio a est di Tiro, nel sud del Libano. L'edificio sacro, una chiesa di pietra risalente al 1911 e classificata come patrimonio libanese, è stato gravemente danneggiato. (Famiglia Cristiana)

LIBANO-GAZA Anche una chiesa che ospitava sfollati in queste ultime ore è stata colpita da un attacco missilistico israeliano che ha provocato la morte di almeno otto persone a Derdghaya, nel sud del Libano. (AsiaNews)

Uno spaccato di questo sforzo viene offerto da Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha dato voce a monsignor Hanna Rahmé, vescovo maronita di Baalbek-Deir El-Ahmar, a Beqaa, nell'est del Libano. Marco Guerra – Città del Vaticano In queste drammatiche giornate di guerra, in Libano le comunità cristiane sono in prima fila nell’accogliere migliaia di persone in fuga dai bombardamenti. (Vatican News - Italiano)