Violenza donne, von der Leyen ricorda Giulia Cecchettin: "Merita giustizia"
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La presidente della Commissione europea: "Ricordiamoci che dietro ogni numero c'è un volto, un nome e una storia" “Una donna su tre subirà violenza nel corso della sua vita. In questa Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordiamoci che dietro ogni numero c’è un volto, un nome e una storia. Donne come Giulia Cecchettin in Italia, Debora Mihailova in Bulgaria e Gisèle Pélicot in Francia. (LAPRESSE)
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E così incontri, tagli del nastro, spettacoli, appelli, arrivano da ognuno dei Comuni dell’Empolese Valdelsa. Mancano tre giorni alle celebrazioni della Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne e sono tantissime le iniziative disseminate sul territorio per dire "no" a una piaga sociale che si può e si deve contrastare anche per mezzo della cultura. (LA NAZIONE)
Il “Corteo Arrabbiato” è partito da piazza Annessione per arrivare a piazza Cesare Battisti. Il corteo I manifestanti, una volta lasciati i Cancelli, si sono fermati davanti alla facoltà di Filosofia dove alcune di loro hanno preso la parola per poi proseguire verso la destinazione di piazza Battisti. (corriereadriatico.it)
"Per me è fondamentale che non si banalizzino anche cose he socialmente e culturalmente vengono banalizzate: 'eh sì ma è solo innamorato', quando uno sta sotto casa per ore, o 'eh ma sì sarà preso una cotta', quando telefona in maniera incessante e stressante. (TG Padova)
La proposta di commemorare Giulia Cecchettin con un gesto simbolico, lanciata dalla sorella Elena, si inseriva in un movimento più ampio di sensibilizzazione contro la violenza di genere. (Tuttoscuola)
Per sensibilizzare ancora di più la popolazione, in particolar modo quella scolastica, da tempo sono in atto iniziative come il 'minuto di rumore', ispirato alle parole di Elena Cecchettin, sorella della vittima, invece del consueto minuto di silenzio, per esprimere la rabbia e l'indignazione verso la piaga della violenza sulle donne. (gonews)
La scrittrice, ospite di Radar su Videolina, ritorna sulla recente dichiarazione del ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, che ha definito ‘’ideologica’’ la questione del patriarcato: «quelle parole sono un’assurdità, significa non capire quanto il fenomeno sa radicato nella nostra società». (L'Unione Sarda.it)