La Francia è pronta a tenere conto dell’immunità di Netanyahu

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Dire INTERNO

La Francia è pronta a tenere conto dell’immunità di Netanyahu Il ministero degli Esteri di Parigi: "È riconosciuta per gli Stati non membri" Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – La Francia terrà conto “dell’immunità” diplomatica di cui godrebbe il primo ministro Benjamin Netanyahu, fatto che lo metterebbe al riparo dal mandato di cattura spiccato nei giorni scorsi dalla Corte penale internazionale (Cpi): lo ha annunciato a Parigi il ministero degli Affari esteri. (Dire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Da Fiuggi – «Nell’esercizio del proprio diritto di difesa, Israele è tenuto in ogni caso a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario. (Open)

Passano i giorni, ma non accenna a diminuire il surreale dibattito scaturito dalla richiesta di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità, formulata dalla Corte Penale Internazionale (Cpi), nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. (LA NOTIZIA)

"Noi rispetteremo il diritto, ma bisogna vedere cosa dice il diritto innanzitutto, bisogna capire se le alte cariche dello Stato sono garantite e quindi sono al di fuori delle decisioni". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nella conferenza stampa finale del G7 Affari Esteri a Fiuggi riguardo al mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) contro Netanyahu. (il Dolomiti)

Arresto Netanyahu e Gallant, Israele farà appello

Ha spinto per ricoprire un ruolo nell’accordo e ci è riuscito. Se in un primo momento l’unico paese mediatore e garante dell’intesa alla base del cessate il fuoco tra Israele e Libano dovevano essere gli Stati Uniti, Emmanuel Macron è riuscito a ritagliare un ruolo di primo piano anche per la Francia. (Il Fatto Quotidiano)

– “Sappiamo che gli Stati uniti” sul mandato d’arresto emesso dalla Cpi nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant hanno “una posizione differente perché non hanno firmato la Convenzione di Roma”, ma “tutti i membri dell’Unione europea l’hanno firmata e non è una cosa su cui puoi scegliere”. (Agenzia askanews)

Israele ricorrerà in appello contro la decisione della Corte penale internazionale sui mandati d'arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. L'indiscrezione è stata poi confermata dall'ufficio di Netanyahu in una nota, secondo cui la richiesta di Israele alla Cpi è di sospendere i mandati di arresto nei confronti del primo ministro e Gallant in attesa dell'esito dell'appello. (Adnkronos)