Bombe e missili su Israele nel giorno del primo anniversario dell'attentato di Hamas. Sette sono i fronti aperti per Tel Aviv

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Mentre Israele ricorda le 1200 vittime a un anno esatto dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, prosegue la guerra a Gaza e i combattimenti si intensificano nel sud del Libano. Le azioni israeliane sono volte al ritorno dei 60mila israeliani sfollati dal nord del Paese ebraico e alla liberazione degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza. Gli ostaggi israeliani centrali per le trattative con Hamas Secondo le ultime ricostruzioni delle autorità israeliane, nelle mani di Hamas ci sono ancora più di 60 ostaggi vivi. (Today.it)

Su altre fonti

Il 7 ottobre è stato “un atto criminale all’origine delle tensioni e delle guerre che si sono scatenate nel Medio Oriente e che probabilmente aveva proprio questo scopo, quello di bloccare un processo progressivo di coabitazione con i palestinesi. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Non c’è bisogno di lacerare l’aria calda dell’autunno che non arriva, l’ansia riagguanta solo a leggere la stessa data sul calendario. Da un anno risuonano comunque tutti i giorni: ieri ad alzare il volume della paura sono stati i fondamentalisti di Hamas per «celebrare» a modo loro il 7 ottobre, quattro razzi verso Tel Aviv tenuti nascosti per l’occasione, perché gli israeliani non dimentichino com’è cominciata. (Corriere della Sera)

I 101 volti degli ostaggi e il dolore nelle piazze

Nel kibbutz di Re’im, proprio il luogo del massacro al festival musicale Supernova dello scorso anno, una folla aveva cominciato le celebrazioni con un momento di silenzio. Poco meno di due. (ilmessaggero.it)

Dal nostro corrispondente a Gerusalemme Davide Frattini (Corriere della Sera)