Salvini, processo Open Arms: è il giorno della sentenza. Il vicepremier rischia sei anni di carcere
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È il giorno della sentenza nel processo Open Arms che si celebra nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, rischia fino a 6 anni di reclusione. «Rifarei tutto, ho difeso i confini dai clandestini», ha continuato a ripetere il leader della Lega in tre anni di processo a Palermo. Ma i pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi l’accusano di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio: «Nell’agosto 2019 – hanno detto nella requisitoria – da ministro dell’Interno aveva l’obbligo di rilasciare senza indugio alla nave dell’Ong Open Arms il place of safety, il porto sicuro, per 147 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. (La Repubblica)
Ne parlano anche altri media
SAARISELKÄ (FINLANDIA) – A poche ore dall’atterraggio in Lapponia, temperatura -12, strade ghiacciate e buio pesto già alle due di pomeriggio, Giorgia Meloni può tirare un sospiro di sollievo per l’assoluzione di Matteo Salvini. (la Repubblica)
Salvini è innocente, non ha violato la legge nel gestire il caso Open Arms. Non per questo, il nostro giudizio umano, politico e culturale sulla sua gestione degli sbarchi e dell'accoglienza può cambiare di una virgola. (Fanpage.it)
E ci fosse la separazione delle carriere anche questa differente valutazione sarebbe più comprensibile. Salvini è stato dipinto come una sorta di aguzzino, capace di tenere in quella prigione galleggiante e traballante più di cento persone per giorni e giorni. (il Giornale)
Era ancora acerbo quando si beccò 30 giorni con la condizionale per una storia di uova tirate all'allora presidente del consiglio Massimo D'Alema: oltraggio a pubblico ufficiale. (il Giornale)
Di questo si stava parlando a Palermo. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l'importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Eravamo sicuri che alla fine avrebbe prevalso la giustizia, quella anche del buon senso e della logica, ero sicuro che un ministro della Repubblica che ha semplicemente fatto il suo dovere sarebbe stato assolto". (Tiscali Notizie)