Usura ed estorsione, cinque indagati tra cui un imprenditore (arrestato), con legami con un sodalizio criminale calabrese

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Approdo Calabria INTERNO

Uno degli indagati, imprenditore reggiano, era già stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 16 agosto 2024, per pregresse vicende della stessa natura, a danno di un imprenditore di origine campana, in evidenti difficoltà economiche e vittima, tra l’altro, di minacce e violenze; in concomitanza, vennero arrestati anche due soggetti di origine calabrese, già posti al vertice del sodalizio criminale interessato dalla precedente operazione “Minefield” del febbraio 2024. (Approdo Calabria)

La notizia riportata su altri giornali

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

«Se uno non vuole pagare, lo porto dal mio amico», di origine calabrese gli indagati per un giro di usura ed estorsione in Emilia CUTRO – «Se uno non vuole pagare, lo porto in un ufficio e insieme a questo mio amico gli faccio capire cosa succede». (Quotidiano del Sud)

Operazione della Finanza porta al sequestro di oltre 400mila euro. Il linguaggio in codice: "Noleggio di furgoni" significava nuovi accordi conclusi (Il Fatto Quotidiano)

Torna in carcere Giambattista Di Tinco, l’imprenditore di Reggio Emilia coinvolto in diverse inchieste sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna. La cattura di Di Tinco è parte della vasta operazione «Ottovolante» portata avanti dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia in collaborazione con i reparti specialistici del corpo e con il Servizio Centrale sulla Criminalità Organizzata. (Corriere della Sera)

Reggio Emilia – Gli imprenditori che si rivolgevano a loro per un prestito (reggiani e non) dovevano poi restituirlo con interessi del 177,50%. E' quanto emerso dall'operazione "ottovolante", condotta oggi dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia, che ha sgominato oggi un sodalizio criminale specializzato in usura ed estorsione composto da 5 persone. (La Repubblica)

La guardia di finanza ha smascherato un presunto maxi giro di estorsioni e usura ai danni di imprenditori locali in condizioni di gravi difficoltà economiche. Cinque indagati, di cui un imprenditore finito in carcere, due agli arresti domiciliari e due sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella città emiliana. (il Resto del Carlino)