Addio a Massimo Cotto, il cordoglio dell’amministrazione comunale e della Sinfonica di Sanremo

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Sanremo. “Faccio il conduttore radio e vivo di musica". Così, con semplicità e sempre con il sorriso, si raccontava Massimo Cotto. Amava molto anche la descrizione che suo figlio molti anni fa, nel cercare di spiegare la professione del padre a compagni e maestra, aveva dato: "papà parla alla radio". Cotto non si è limitato a raccontare storie sulle frequenze di Virgin Radio. La sua passione per le parole e le storie lo hanno portato a dedicarsi al giornalismo e a intraprendere la carriera di scrittore. (Riviera24)

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Si terranno lunedì nella chiesa del Don Bosco ad Asti i funerali di Massimo Cotto, il giornalista, speaker radiofonico, scrittore che é scomparso questa notte a 62 anni. Una figura poliedrica, un uomo ironico e un professionista preparato che nella sua lunga carriera iniziata nel 1983 ha ricoperto anche il ruolo di assessore comunale alla Culura. (Gazzetta D'Asti)

Massimo Cotto, giornalista musicale e conduttore per Virgin Radio è morto oggi, come comunicato da Virgin Radio, l'emittente su cui ogni giorno andava in onda quello che è stato uno dei nomi più conosciuti del giornalismo musicale italiano. (Fanpage.it)

Giornalista professionista, Massimo ha lavorato per alcuni quotidiani e collaborato con le principali riviste italiane. Negli anni 80 il suo esordio come dj: nel corso della sua lunga carriera è stato anche Assessore alla Cultura del Comune di Asti, la sua amatissima città, nonché autore e conduttore televisivo. (Torino FC)

Massimo Cotto. La sua anima rock ora soffia nel vento

Nato ad Asti nel 1962, è stato una figura di spicco nel mondo della musica e del giornalismo italiano. (SanremoNews.it)

Apprendiamo che la camera ardente per chi volesse dare un ultimo saluto a Massimo Cotto, morto questa notte , sarà allestita da sabato 3 agosto alle 15 fino a lunedì 5 agosto alle 14.30 presso il Teatro Alfieri di Asti, in via Teatro Alfieri 2. (Rockol)

Di quei suoi occhiali rossi e di quelle sue felpe stazzonate possiamo anche parlare, magari. Stava nell’intelligenza del marito, del padre di famiglia, del giornalista che sorride ora sul lato destro dei manifesti affissi sui muri di una Asti incredula, perché quello sinistro è occupato dalla linguaccia stoniana, il logo più venerato del rock, con sotto poche, semplici, parole gonfie di gratitudine. (QUOTIDIANO NAZIONALE)