"Make America great again", lo slogan di Trump era di ronald regan, la prova nei giornali del 1981 - VIDEO
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Lo slogan di Donald Trump "Make America great again" (MAGA) in realtà lo aveva creato Ronald Regan durante la campagna elettorale del 1981 in cui era candidato alla Presidenza degli Stati Uniti. Lo dimostrano tutti i giornali cartacei dell'epoca che citano lo slogan attribuendolo a Regan. (Il Giornale d'Italia)
Ne parlano anche altri giornali
Il pericolo è ormai evidente. Per stare solo alle ultime prese di posizione, basti pensare (vera o no che sia la telefonata con Putin) alle conseguenze geopolitiche di una possibile “pax russo-americana” siglata sulla testa dell’Ucraina e dell’Ue. (ilmessaggero.it)
De Rosa, CEO di SMET, ha fornito un’analisi a 360 gradi, soffermandosi sulle implicazioni per il continente europeo e le lezioni da apprendere: “Tutta la debolezza e con essa il destino di questa Europa politica si è plasticamente manifestato in occasione delle elezioni USA; Gli americani hanno scelto in modo limpido il loro Presidente e non certamente al fine di perseguire gli interessi di altri Stati stranieri". (StileTV)
Una vittoria che appartiene al movimento, Maga (Make America Great Again), ovvero chi ne ha abbastanza delle politiche immigrazioniste, dell’ideologia “woke”, della lontananza dalle classi lavoratrici… A quando un Maga tricolore? Camilla Mastroberardino Gentile signora Mastroberardino, apprezzo la sua franchezza nel difendere la linea politica di Donald Trump. (Avvenire)
Hanno impiegato oltre due anni e mezzo per capire che la Russia non avrebbe mai reso, per ragioni storiche e strategiche, la Crimea e le regioni russofone al regime di Kiev ma accontentiamoci che abbiano cambiato idea. (ROMA on line)
L’Europa, spaesata e impaurita, attende in difesa l’imprevedibile Trump che, armato più di testosterone che di diplomazia, minaccia nuovi da… Laura Traverso — Genova (la Repubblica)
Come difendersi dall’infantilismo politico? Bisogna o no trattare con «l’impresentabile»? Va contrastata la tendenza di coloro che, non disposti a prendere atto della realtà, si apprestano a contestare i governi europei che dovranno fare i conti con Trump. (Corriere della Sera)