Campari, -3,8% in Borsa: calo del settore dopo l'allarme Usa su alcol e rischi di cancro

Campari, -3,8% in Borsa: calo del settore dopo l'allarme Usa su alcol e rischi di cancro
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Corriere della Sera SALUTE

Campari in calo risentendo del nuovo alert sui danni legati al consumo di alcolici. I titoli della società di bevande arretrano del 3,8% a Piazza Affari, attestandosi a 5,86 euro. A Parigi vanno male anche le Remy Cointreau, che cedono il 3,7%. I titoli del comparto risentono di un rapporto americano, il «Surgeon General's Advisory», con cui il dottor Vivek Murthy (consigliere della Casa Bianca in materia di sanità pubblica) lancia l’allarme e rivela nuovi dati sulla correlazione, già nota da tempo, tra alcolici e rischio di contrarre il cancro. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Negli Stati Uniti le bevande alcoliche potrebbero presto riportare etichette che avvertono i consumatori sui rischi di cancro, alla stregua di quella già introdotta in Irlanda, e come succede per le sigarette. (Gambero Rosso)

Gli alcolici come le sigarette. La sanità statunitense suggerisce di etichettare le bottiglie con avvertimenti ai consumatori sul rischio cancro. (L'HuffPost)

“Le avvertenze sanitarie sugli alcolici dovrebbero essere aggiornate per includere un avviso sul rischio cancro”, ha proposto, aggiungendo che “anche i limiti raccomandati per il consumo di alcol dovrebbero essere rivalutati” alla luce dell’aumentato rischio di tumori. (CremonaOggi)

Bevande alcoliche nel mirino Usa: giù i titoli delle aziende del settore

Campari si tinge di rosso anche a Piazza Affari, chiudendo in calo del 5,2%, che porta il titolo a 5,78 euro. Questo valore, il più basso dal marzo 2020 (periodo segnato dalla pandemia) e riflette la difficoltà del gruppo, che ha visto un calo del 41% rispetto a un anno fa. (Milano Finanza)

(Adnkronos) – Un lotto di vongole sgusciate cotte e surgelate, di marchio Coralfish, è stato richiamato dall’operatore del settore alimentare che lo commercializza, per ‘rischio chimico’, a causa della “presenza di acido perfluoroottanoico (Pfoa) in quantità superiore ai limiti consentiti”, come si legge sulla scheda del ‘richiamo’ pubblicata sul sito del ministero della Salute. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Ieri, infatti, i titoli delle aziende vinicole hanno subito forti cali nei listini di tutto il mondo, dopo l’allarme lanciato dal Surgeon General, Vivec Murthy. Forse il vino fa male alla salute, sicuramente gli annunci sui suoi effetti negativi fanno male ai conti delle cantine. (ilmessaggero.it)