Canone Rai, salta il taglio: Forza Italia vota con l’opposizione. Restano i 90 euro
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– Salta il taglio del canone Rai. L'emendamento al Dl fiscale per ridurlo da 90 a 70 euro è stato bocciato in Commissione bilancio del Senato con 12 contrari e 10 a favore. Forza Italia ha votato contro la misura insieme all'opposizione. Il governo aveva espresso parere favorevole alla modifica, con la Lega a proporre l’emendamento per un’operazione che valeva circa 430 milioni di euro. Il Carroccio, nonostante il parere negativo di Forza Italia e le minacce di voto contrario da parte degli azzurri, ha tenuto il punto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri media
Introduzione (Sky Tg24 )
Dopo il no di Forza Italia al taglio del canone Rai, in netto contrasto con la Lega, "con Tajani non ci siamo sentiti, avrà da fare, anche io ho da fare" ma "ci messaggiamo". Così il vicepremier Matteo Salvini a proposito della questione sul voto azzurro contrario all’emendamento del dl fiscale, intervenendo a un convegno su energia ed Europa organizzato da Libero. (Adnkronos)
Una misura fortemente voluta proprio dalla Lega. E non si placano le polemiche nella maggioranza, con protagonisti il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il leader di Forza Italia, Antonio Tajani. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Potrà parlare di “schermaglie” e di “niente di serio” quanto vuole, ma Giorgia Meloni sa che la voragine che si è aperta oggi nel governo è pericolosa per la sua tenuta. Hanno cominciato gli azzurri sulla Rai (decisione su cui, come vedremo sul Fatto di domani, pesa il fiato sul collo della famiglia Berlusconi). (Il Fatto Quotidiano)
“Non giova a nessuno”. È furiosa Giorgia Meloni, quando si rende conto che quello che Palazzo Chigi ha provato a evitare fino all’ultimo momento utile, alla fine è successo. (L'HuffPost)
Al Teatro dell’Opera di Roma, che oggi apre la stagione lirica, c’è stato spazio anche per rinvigorire la polemica sul canone Rai che tanti guai ha portato alla maggioranza. Al Teatro Costanzi di Roma, tra gli ospiti c’erano anche Federico Mollicone, di Fratelli d’Italia e presidente commissione Cultura alla Camera e Claudio Durigon, della Lega, e sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali. (Il Sole 24 ORE)