Georgia, sesta notte di proteste: arresti e scontri, la rabbia non si ferma
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Per resistere ai gas lacrimogeni i giovani georgiani si sono organizzati, appena le bombolette toccano il suolo i manifestanti le prendono per spostarle lontano dalla folla. Gli intossicati dal gas vengono curati mentre altri prendono il loro posto. «Non molleremo, più ci picchiano e più torniamo in piazza» assicura Dachi, 17 anni che è schierato davanti al Parlamento in viale Rustaveli a Tblisi per la sesta notte consecutiva. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Il leader del partito di opposizione georgiano Akhali, Nika Gvaramia, è stato picchiato e arrestato dalla polizia dopo una perquisizione nella sede del partito, secondo quanto è stato riportato in diretta dalla stazione televisiva indipendente Pirveli. (Sky Tg24 )
Il leader dell'opposizione georgiana Nika Gvaramia è stato picchiato e arrestato dalla polizia a Tbilisi dopo che gli agenti hanno fatto irruzione nella sede del suo partito Droa. Il pestaggio e l'arresto sono stati trasmessi dal canale televisivo indipendente Pirveli. (La Stampa)
"Dal 30 novembre, quando Irakli Kobakhidze ha annunciato l'interruzione del processo di integrazione europea, sono scesa in piazza insieme ad altri georgiani ogni giorno per chiedere che il Paese ritorni sulla giusta traiettoria. (Adnkronos)
Respinto il ricorso contro il risultato delle elezioni del 26 ottobre scorso, con la vittoria del partito di governo Sogno Georgiano, che era stato presentato dalla presidente della Repubblica Salome Zuraishvili e 30 politici dell'opposizione. (Sky Tg24 )
La Corte Costituzionale della Georgia ha respinto il ricorso contro il risultato delle elezioni del 26 ottobre scorso, che avevano segnato una vittoria del partito di governo Sogno Georgiano con il 56% dei suffragi. (Il Fatto Quotidiano)
"Dal 30 novembre, quando Irakli Kobakhidze ha annunciato l'interruzione del processo di integrazione europea, sono scesa in piazza insieme ad altri georgiani ogni giorno per chiedere che il Paese... (Virgilio)