Giorgetti e la furia di Meloni e Salvini sul ministro Robin Hood. Aumento dell’Ires per chi guadagna di più

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la Repubblica INTERNO

Roma — Eppure quelle parole potevano essere soppesate, ammorbidite, circoscritte. Poteva farlo, Giancarlo Giorgetti. Perché l’intervista a Bloomberg con cui ha sdoganato la manovra “sacrifici e tasse” è stata registrata. Al ministero dell’Economia, nella sua stanza. Mercoledì, ventiquattro ore prima di essere divulgata. E però nessuno ha fermato quel video. Né qualcuno, tanto meno lui, ha pensato… (la Repubblica)

Su altri giornali

«Sorpresa» trapela da Palazzo Chigi. E che il combinato dei prezzi sulle accise di benzina e diesel vuol… (La Sentinella del Canavese)

Nella prossima manovra di Bilancio ci saranno anche maggiori entrate. Il principio che ha in testa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è l’articolo 53 della Costituzione: tutti sono tenuti a contribuire alle spese della Repubblica in funzione della loro capacità contributiva. (Corriere della Sera)

Quando Giancarlo Giorgetti finisce con il far ballare la borsa di Milano, a palazzo Chigi si predica sangue freddo. Né drammi, né follie. (ilmessaggero.it)

Un corpo estraneo nel governo

Esiste quella che è la stella polare che è l’articolo 53 della Costituzione: tutti sono chiamati a contribuire per le loro possibilità a seconda delle necessità della nazione”. “Ci rivolgiamo a tutti – ha aggiunto – perchè in questo momento prevalentemente taglieremo spese, ma sicuramente un concorso per quanto riguarda le entrate ci sarà. (SardiniaPost)

La nuova legge di bilancio chiederà dei sacrifici a tutti. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un’intervista per il forum ‘Future of Finance: Italy Economic Outlook 2024′ organizzato da Bloomberg (LAPRESSE)

Prima o poi doveva succedere: un ministro di questo governo parla, e riesco a leggere le sue parole senza inorridire o ridere. Si tratta del Giorgetti, democristiano in dotazione alla Lega (fa finta di non accorgersene, ed è il solo modo per sopravvivere, da democristiano, nel partito più fascista d’Italia). (la Repubblica)