Bove e quella barriera contro il dolore che rappresenta il bello dello sport
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Il calcio ha spesso la sensazione o, meglio, la presunzione di essere una repubblica a parte, con i suoi lussi esclusivi e i suoi privilegi atavici; una terra magica in cui è possibile spalmare i debiti, pagare meno tasse sui campioni d’importazione e avere vie agevolate per i passaporti. Una zona franca d’esenzione, perfino dal dolore, perché popolata dalla meglio gioventù, nel fiore degli anni e della salute, perfette macchine da prestazione, curate nel fisico e nella dieta. (La Gazzetta dello Sport)
Ne parlano anche altre testate
Per il momento, dal punto di vista medico, ci sono le prime certezze e una serie di ipotesi. 1) Quali certezze? Che dopo aver perso conoscenza in campo, durante Fiorentina-Inter, il giocatore è stato trasportato di corsa al Careggi di Firenze e i primi "accertamenti cardiologici e neurologici hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiorespiratorio". (La Gazzetta dello Sport)
Che raccontano il momento, che spiegano quello che è successo, che fanno capire quanto, in situazioni difficili, sia indispensabile mantenere la calma. Parole chiare, significative. (Calciomercato.com)
Dal primo momento i suoi amici del quartiere Appio, di cui è sempre stato un vanto, lo hanno seguito con lo sguardo incollato alla tv. (La Gazzetta dello Sport)
Il 22enne "con una videochiamata dall’ospedale ha convinto i compagni a giocare in Coppa Italia con l’Empoli. Dopo una notte tranquilla si è risvegliato cosciente, senza bisogno dei macchinari, è stato estubato, ha parlato con genitori, fratello, la fidanzata Martina, poi dirigenti col presidente Commisso, quindi con allenatore e compagni accorsi a trovarlo. (CalcioNapoli24)
Soccorsi che in 13 minuti, dal crollo in campo al ricovero, hanno portato il giocatore viola nella sala rossa del pronto soccorso di Careggi. Il presidente della Fratellanza Militare, Giovanni Ghini, ripercorre il dramma di domenica. (LA NAZIONE)