Otto e mezzo, Caracciolo sull'attacco in Libano: "Cercapersone manomessi? Ci sono infiltrati"

Otto e mezzo, Caracciolo sull'attacco in Libano: Cercapersone manomessi? Ci sono infiltrati
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Liberoquotidiano.it ESTERI

"È una retrocessione tecnologica, siamo passati dallo smartphone al cercapersone, scelto da Hezbollah come mezzo di comunicazione dopo che Nasrallah (il leader, ndr) ha detto di lasciar perdere i telefoni": Lucio Caracciolo, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, lo ha detto a proposito dell'attacco hacker avvenuto oggi, martedì 17 settembre, a Beirut, in Libano, e a Damasco, in Siria. I dispositivi in uso ai membri del movimento libanese sono esplosi ferendo centinaia di persone e uccidendone 15, tra cui una bambina di 10 anni. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo una ricostruzione del New York Times, che cita "funzionari americani e di altre organizzazioni informati sull'operazione", accanto alla batteria di ogni cercapersone sarebbe stata piazzata una piccola carica di esplosivo, di appena "una o due once" (30-60 grammi), e poi inserito un interruttore per causare le esplosioni a distanza. (Today.it)

«Il collaborazionista (con gli israeliani) è il cellulare nelle tue mani, e in quelle di tua moglie e dei tuoi figli. Utilizzate i dispositivi portatili cercapersone perché con i telefoni cellulari siete ritracciabili dal Mossad (l'intelligence israeliana). (ilmessaggero.it)

“Era una situazione in cui si rischiava di perdere le capacità non utilizzate”, ha dichiarato un funzionario statunitense illustrando le ragioni che hanno spinto Israele a compiere l’attacco ieri. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Esplodono i cercapersone in Libano e Siria: colpiti migliaia di Hezbollah

Le esplosioni sarebbero state causate da un attacco hacker che ha innescato micro-bombe dentro i «pager» dei combattenti di Dio. Nel primo pomeriggio di ieri sono esplose a Beirut, nel sud del Libano e in Siria, migliaia di cercapersone di miliziani di Hezbollah (il Giornale)

Gold Apollo non ha prodotto i cercapersone utilizzati dai militanti di Hezbollah che ieri sono esplosi in modo simultaneo in Libano e in Siria, uccidendo una ventina di persone e ferendone circa 4.000. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Chi ha attivato le esplosioni in migliaia di pager, sapeva che i cercapersone avrebbero trovato i loro bersagli. Eppure. (Corriere della Sera)