Chi c'è dietro le milizie irachene schierate in Siria
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Le milizie irachene sostenute dall'Iran sono state schierate in Siria per supportare il governo di Bashar Al-Assad, minacciato dall'avanzata a sorpresa dei ribelli jihadisti. Questi ultimi a sorpresa hanno preso il controllo della città più grande, Aleppo, e proseguono la loro offensiva nel resto del Paese. Gli insorti sono guidati dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham. La scorsa settimana hanno lanciato un attacco vittorioso su Aleppo, per poi spostarsi nella campagna attorno a Idlib e nella vicina provincia di Hama. (Today.it)
Su altre fonti
"Sono in contatto ogni giorno, ogni ora, con i vescovi, i religiosi, le religiose, i preti di Aleppo. In alcune zone c'è una calma sospetta, in altri posti sparatorie, poi cade qualche missile come accaduto ieri al Terra Santa College. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Vatican News Continua al rialzo la conta delle vittime provocate degli scontri in Siria tra l’esercito di Bashar al-Assad e le fazioni armate guidate dai miliziani jihadisti di Hayat Tahrir al Sham, classificato come gruppo terroristico dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea. (Vatican News - Italiano)
Lo ha scritto su X il capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini, spiegando che «la strada per uscire da questo valico non è sicura da mesi. Il 16 novembre, un grande convoglio di camion di aiuti umanitari è stato derubato da bande armate». (Corriere della Sera)
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, in visita a Damasco domenica, ha affermato che la situazione in Siria è "difficile", ma che il governo del presidente Bashar al-Assad affronterà con successo i ribelli, come ha fatto in passato. (Civonline)
"Il persistente rifiuto del regime di Assad di impegnarsi nel processo politico e la sua dipendenza dalla Russia e dall'Iran hanno creato le condizioni per gli eventi attuali, tra cui il crollo delle linee controllate dal regime di Assad nel nord-ovest della Siria", ha dichiarato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Sean Savett in un comunicato. (la Repubblica)
L’esercito siriano: “Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord”. Urgente necessità di una soluzione politica” (Il Fatto Quotidiano)