Ue, piano per l’Unione dei risparmi e degli investimenti: meno soldi sui conti correnti e più investimenti produttivi
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La Presidente della Commission e europea ha annunciato un piano per valorizzare i risparmi privati parcheggiati sui conti correnti orientandoli verso impieghi produttivi con possibili vantaggi fiscali e più risorse per l’Europa per affrontare le sfide epocali che l’attendono I risparmi delle famiglie europee potrebbero diventare una nuova fonte di finanziamento per il riarmo della Ue. È una delle ipotesi su cui la Commissione europea sta lavorando nell’ambito della proposta per l’Unione dei risparmi e degli investimenti, un piano che mira a canalizzare il capitale privato verso obiettivi strategici dell’Unione. (FIRSTonline)
La notizia riportata su altri media
Una delle strade per raccogliere capitali la consiglia il documento “Invest in Europe First”, realizzato da alcuni centri studi tra cui l’Istitut… (la Repubblica)
L'Ue vuole convincere gli europei a investire. E che non danno benefici né ai loro possessori né all'economia dell'eurozona. (Today.it)
Un pacchetto di misure finanziarie di medio e lungo periodo per rispondere al rapporto Draghi e cominciare a delineare la strada per mobilitare icentinaia di miliardi di investimenti privati dei quali l'Europa ha bisogno. (Corriere della Sera)
L’Unione del Risparmio e degli Investimenti, proposta dalla Commissione europea, vuole essere un tentativo di rianimare il sistema finanziario dell’Ue partendo dal basso: dai conti correnti delle famiglie. (QuiFinanza)
L’idea appare semplice: tendere all’unione dei capitali con l’abbattimento delle barriere interne ancora esistenti tra i 27 stati comunitari. (InvestireOggi.it)
Un tesoretto di 10mila miliardi. Ruota intorno a questa premessa la Savings and Investments Union (Siu), l’Unione dei risparmi e degli investimenti, che punta a incentivare il risparmio dei cittadini in strumenti di mercato, a facilitare l’accesso ai capitali per le imprese, a rimuovere le barriere all’ integrazione dei mercati finanziari e a una vigilanza omogenea nella Ue. (Il Sole 24 ORE)