Morte Bruno Arena, chi è la moglie Rosy Marrone e l'addio del figlio d'arte, il comico Gianluca
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Bruno Arena, scomparso oggi a 65 anni , lascia la moglie Rosy Marrone e i due figli Gianluca, che ha seguito le orme del padre nella carriera di comico, e Lorenzo. Il figlio d'arte Gianluca Arena è uno dei due figli che Arena, del duo Fichi d'India ha avuto con la moglie, Rosy Marrone (ha un fratello minore di nome Lorenzo). Anche lui comico e cabarettista, è nato a Varese e dopo il diploma in grafica pubblicitaria ha cominciato a recitare: ha prima realizzato alcune web serie e numerosi sketch comici e quindi partecipato a Colorado (Necrologi)
Su altri giornali
Per Max Cavallari è un giorno triste e nessuno potrà prendere il posto del suo amico e compagno di viaggio con il quale, però, si è dovuto fermare dieci anni fa. :@KIKAPRESS MUSICA: ONCE AGAIN- FROM BENSOUND. (ilmessaggero.it)
Fede nerazzurra Il feretro è arrivato con circa un’ora d’anticipo e quando sul sagrato della basilica c’è già un po’ di gente per dare l’ultimo saluto al Fico. (malpensa24.it)
Anche il Napoli nelle ultime ore ha dedicato un pensiero all'artista: Con grande tristezza apprendo la notizia della scomparsa di Bruno Arena, attore dotato di una particolare vis comica che ha contribuito al successo di alcuni nostri film. (ilmattino.it)
Quella frase era diventata un tormentone, nel momento stesso in cui venne lanciata dal palcoscenico di Zelig, probabilmente già sperimentata anni prima nei villaggi turistici, dove I Fichi d’India hanno iniziato il loro viaggio nel cabaret. (leggo.it)
Di Piero Degli Antoni Non è stata una vita facile quella di Bruno Arena, il ‘brutto’ del duo comico dei Fichi d’India morto ieri a 65 anni a Milano. La fisionomia astratta era il risultato di un incidente automobilistico nel 1984, che lo aveva costretto a numerose operazioni chirurgiche e alla perdita parziale della vista da un occhio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Max Cavallari. Che, per lui, era stato il secondo tempo di una partita iniziata in ben altro modo, sul parquet e con una palla in mano. (La Repubblica)