La crisi in Francia, i socialisti aprono al governo “a tempo”: l’ira di Mélenchon
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PARIGI — Emmanuel Macron lancia le consultazioni per formare un nuovo «governo di interesse nazionale» basato su accordi di «non sfiducia». Dopo la caduta di Michel Barnier, il presidente cerca una soluzione alla crisi scoppiata nel mezzo dell’approvazione della Finanziaria. La novità è la trattativa aperta con i socialisti, che sono riusciti a bloccare Macron nel progetto di una nomina-lampo con… (la Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
Il partito socialista, che fa parte della coalizione di sinistra Nuovo fronte popolare (Nfp), sembra essere aperto all'idea di lavorare con altri partiti per cercare di superare l'attuale stallo istituzionale. (Euronews Italiano)
All'indomani del suo discorso alla nazione, il presidente francese è partito dai socialisti: pronti a sostenere un governo di larghe intese purché non guidato da un conservatore di destra neogollista. All'Eliseo si negozia. (il Giornale)
Tutto questo ha reso estremamente difficile la formazione del governo finito poi, dopo lunghe settimane di trattative, sulle spalle di Michel Barnier. Sono state invece la destra e la sinistra ad aumentare la propria rappresentanza parlamentare, a spese del raggruppamento che fa capo allo stesso Macron. (ilmattino.it)
Leggi tutta la notizia Dopo le... (Virgilio)
La Francia non ha un governo, non una legge di bilancio, un debito pubblico molto alto e una palude politica in Parlamento, con partiti che non possono allearsi tra loro per formare maggioranze vere e stabili. (Liberoquotidiano.it)
Emmanuel Macron per l’opinione pubblica resta il principale colpevole dell’impasse politico attuale nel Paese, secondo un sondaggio di Odoxa-Backbone Consulting per “Le Figaro”. Quasi la metà del Paese lo ritiene responsabile dell’attuale instabilità, molto più del RN (11%) e del Nuovo Fronte Popolare (10%) che hanno votato a favore della mozione di censura che ha fatto cadere il governo Barnier. (Liberoquotidiano.it)