La France n’est plus la France

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Il Sole 24 ORE ESTERI

Ascolta la versione audio dell'articolo 4' di lettura La risposta, data da Jean-Claude Juncker a quanti gli chiedevano perché le regole del Patto di stabilità e crescita non si applicassero alla Francia, va oggi ribaltata: “La France n’est plus la France”. Il quadro del paese è preoccupante. Si è dimesso il governo Barnier, il cui tentativo di evitare il voto parlamentare per il varo della legge di bilancio ha portato a una mozione di censura approvata dalle opposizioni di sinistra e di destra. (Il Sole 24 ORE)

Su altri media

Dopo la caduta di Michel Barnier, il presidente cerca una soluzione alla crisi scoppiata nel mezzo dell’approvazione della Finanziaria. PARIGI — Emmanuel Macron lancia le consultazioni per formare un nuovo «governo di interesse nazionale» basato su accordi di «non sfiducia». (la Repubblica)

di Agnese Rossi LA FRANCIA ENTRA NELL’IGNOTO (Limes)

Proseguono i negoziati all'Eliseo dove Emmanuel Macron sta cercando il primo ministro del suo "governo di interesse generale" nonostante i veti incrociati ricevuti dalle forze politiche.Dopo l'incontro con Macron, il leader socialista Olivier Faure, ha dichiarato: "Noi non parteciperemo in nessun caso a un governo con un primo ministro di destra". (Teleborsa)

La Francia e l’impasse delle democrazie

A mezzogiorno di ieri, il segretario del Partito socialista Olivier Faure, cappotto nero sopra la cravatta scura, sfila insieme ai due capigruppo del partito davanti alle telecamere piazzate nei pressi dell’Eliseo, invitati dal presidente Macron alle consultazioni. (La Stampa)

E ha indetto nuove elezioni, nella speranza di ricevere un’approvazione plebiscitaria dal popolo francese. Sono state invece la destra e la sinistra ad aumentare la propria rappresentanza parlamentare, a spese del raggruppamento che fa capo allo stesso Macron. (ilmattino.it)

Dopo il deludente risultato della sua lista nelle elezioni europee della scorsa primavera, ha sciolto l’Assemblea Nazionale e ha indetto nuove elezioni, nella speranza di ricevere un’approvazione plebiscitaria dal popolo francese. (ilmessaggero.it)