Giorgia Meloni a Cernobbio sul caso Sangiuliano: “Settimane difficili. Boccia? Non devo battibeccare con lei”

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Appena arrivata al Forum di Cernobbio, la premier Giorgia Meloni ha detto la sua sulla vicenda che ha visto coinvolto Gennaro Sangiuliano. “Se qualcuno pensa che situazioni come queste possano servire a indebolire il governo, temo che non accadrà. È morto il re viva il re, ieri mentre la stampa attendeva le dimissioni, io ero già al Quirinale a nominare il nuovo ministro”. La premier, inoltre, ha ringraziato Sangiuliano “per l’ottimo lavoro svolto” da ministro, precisando che “si è dimesso, ma non ci sono illeciti” per la vicenda relativa a Maria Rosaria Boccia. (Virgilio Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

Voi vi rendete conto? Stiamo ad un elemento di squallore che, per quanto tipico di tutti quanti i tradimenti, ha dello straordinario. (Nicola Porro)

CERNOBBIOGiorgia Meloni si presenta qui, tra gli stucchi di Villa d’Este, con lo scalpo del dimissionato Gennaro Sangiuliano, un nuovo ministro della Cultura appena nominato, Alessandro Giuli, e con un messaggio che il grosso delle imprese che l’ascolta (e in più occasioni l’applaude) si attende: stabilità. (la Repubblica)

«Mi incontrerò con l'ex ministro Sangiuliano e procederemo allegando all'esposto anche una serie di documenti che dimostrato l'assoluta correttezza della condotta del mio assistito - ha aggiunto il legale -. (Corriere Roma)

Caro ministro Giuli, adesso abbia coraggio sulla Cultura

Sangiuliano si aspetta milioni e milioni dalle querele La solidarietà dei ministri dopo le dimissioni di Sangiuliano (Virgilio Notizie)

All’ennesima domanda sulla vicenda che ha coinvolto l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia e l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il pubblico si è lamentato. (Open)

Il cliché cambia ma non troppo. L’uno caratterialmente più ingenuo e genuino, l’altro più scaltro, esteta ed “ecumenico”, non tanto per le sue simpatie gramsciane quanto per la solidità delle sue relazioni che da sempre mantiene con i grandi editori dell’egemonia, ai quali certamente non dispiacerà. (Nicola Porro)