Perché i 4.500 emendamenti alla legge di Bilancio non devono stupire
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Il disegno di legge di Bilancio per il 2025 ha iniziato il suo esame nella Commissione Bilancio della Camera, dove i partiti al governo e quelli all’opposizione hanno depositato in totale 4.511 emendamenti per modificarlo. Il testo, che stabilisce quanti soldi potrà spendere lo Stato il prossimo anno e per quali misure, è stato presentato dal governo Meloni in Parlamento: qui potrà cambiare attraverso gli emendamenti dei partiti, prima in Commissione Bilancio, poi eventualmente in aula (Pagella Politica)
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'Forza Italia, anche grazie all'attento lavoro del nostro Deputato on. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Emendamenti alla Legge di Bilancio 2025: 600 correttivi in Aula in materia di tasse, lavoro, e pensioni: ecco le proposte dei partiti. Proseguono i lavori alla Camera sulla sulla Manovra 2025. In Commissione Bilancio sono stati definiti ammissibili oltre 3.200 emendamenti, in materia di imposte IRPEF, bonus edilizi, pensioni, salari e assunzioni nella Pubblica Amministrazione. (PMI.it)
Fratelli d’Italia Oggi la commissione Bilancio della Camera ha valutato i circa 300 emendamenti segnalati alla manovra 2025 da aggiungere all’elenco di quelli approvati ieri. Ecco qui di seguito un elenco delle proposte di cui i gruppi intendono accelerare l’esame. (il Giornale)
Certo, invece, il numero dei “supersegnalati”: 250 le proposte di modifiche che sicuramente finiranno in discussione nel passaggio in commissione. Con i correttivi di Fratelli d’Italia e Forza Italia, alla Camera maggioranza e opposizione chiudono il dossier degli emendamenti alla manovra “segnalati”. (ilmessaggero.it)
Arriva in commissione Bilancio della Camera la prima tranche di emendamenti “segnalati” dai gruppi parlamentari sulla legge di bilancio . La votazione finale si farà su duecentocinquanta emendamenti (i “super-segnalati”). (Il Sole 24 ORE)
I fondi a disposizione per le modifiche parlamentari non sono però infiniti. Parliamo di 120 milioni per il 2025 e «520 milioni in tre anni», ha spiegato il presidente della V commissione di Montecitorio, Giuseppe Mangialavori, affermando che «le percentuali saranno ripartite con il criterio di rappresentanza. (Italia Oggi)