Europarlamento vota sì all'uso di armi contro obiettivi russi. Contrari tutti i deputati italiani ma il Pd si spacca

Europarlamento vota sì all'uso di armi contro obiettivi russi. Contrari tutti i deputati italiani ma il Pd si spacca
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Corriere della Sera ESTERI

L'Europarlamento ha approvato oggi una risoluzione che dice sì al sostegno all'Ucraina ma che soprattutto chiede di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi messe a disposizione dai Paesi Ue. In pratica si sollecita il via libera per colpire obiettivi in territorio russo. Il testo è passato con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti. Il dato politico più rilevante, però, è che tutti gli europarlamentari italiani si sono schierati contro la risoluzione, ad eccezione di un gruppo di parlamentari del Pd (che quindi si è spaccato) . (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Durante la seduta plenaria dell'Europarlamento si votava la risoluzione sul sostegno finanziario e militare all'Ucraina, un testo su cui i dem si sono divisi in ben due occasioni. Clamorosa debacle del Partito Democratico nell'aula di Strasburgo. (Today.it)

Il Parlamento europeo ha detto sì a una risoluzione di sostegno all’Ucraina che contiene un punto chiave: Kiev potrà usare le armi occidentali per colpire le basi in Russia dalle quali partono gli attacchi al suo territorio sovrano. (Corriere della Sera)

Il caso Il giallo di Bruxelles. I giornali nazionali e l’Ansa hanno scritto che l’ex vicepresidente della Regione, Giusi Princi, eletta in Europa a furor di popolo avrebbe votato si al famoso paragrafo 8 della risoluzione Ucraina che chiede di eliminare le restrizioni sui dispositivi bellici. (LaC news24)

Voto sull'Ucraina, Pina Picierno mette il dito nella piaga: "Io con coerenza al fianco di Kiev, il Pd ha sbagliato"

Uno di questi era proprio il sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli Stati membri dell’UE. Nella giornata di giovedì il Parlamento europeo si è infatti riunito in plenaria per discutere e votare i vari temi di giornata. (Radio Radio)

Il Partito democratico, che ne è la forza principale, si è spaccato in tre parti alla prima prova, quella del voto del Parlamento europeo sulla rimozione del veto all'Ucraina per l'utilizzo delle armi occidentali contro obiettivi in territorio russo (il Giornale)

Mentre Tarquinio e Strada si sono astenuti. L'europarlamentare in un'intervista al Corriere ha spiegato i motivi del suo (Secolo d'Italia)