Cecilia Sala e l'ipotesi della rappresaglia Pasdaran
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«Donne, vita, libertà» è lo slogan del movimento considerato la bestia nera degli ayatollah. Non solo Cecilia Sala è una donna, ma una giornalista, che non ha avuto peli sulla lingua con i suoi podcast dall'Iran, al 176° posto su 180 Paesi della lista nera della libertà di stampa di Reporter senza frontiere. E sullo sfondo della sua incarcerazione potrebbe esserci lo Stato nello Stato dei Guardiani della rivoluzione (il Giornale)
La notizia riportata su altre testate
Questa sarebbe la tragica verità dietro l'arresto al momento ancora senza motivazioni ufficiali della giornalista italiana del Foglio e di Chora Media, volto noto anche in tante trasmissioni tv da almeno 3 anni, quando il suo reportage da Kabul in un Afghanistan in cui le truppe americane stavano smobilitando diventò virale. (Liberoquotidiano.it)
Chef Rubio e il tweet che ha fatto indignare Enrico MentanaMissing Credit “Lunga vita all’Iran e a chi resiste alle ingerenze imperialiste. – Con i suoi post provocatori non smette di alimentare le polemiche sui social Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, volto noto della tv. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione con l'ambasciato e il consolato. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (ilmessaggero.it)
“Stiamo seguendo minuto per minuto il caso di Cecilia Sala con la nostra ambasciata. Aspettiamo che possa andare l’avvocato per avere le imputazioni. Ieri c’è stato l’incontro con l’ambasciatrice che l’ha trovata in buone condizioni di salute", ha detto Antonio Tajani fuori da Palazzo Madama sulla giornalista detenuta in Iran che poi, sull’arresto dello svizzero-iraniano a Malpensa, spiega: "C’era un mandato di arresto internazionale su richiesta dell’autorità giudiziaria americana ed è stato eseguito in Italia con tutte le garanzie del caso. (Il Sole 24 ORE)
E si tiene in stretto collegamento con il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e con il sottosegretario Alfredo Mantovano, al fine di riportare a casa al più presto la giornalista italiana. Lo afferma, in una nota, Palazzo Chigi aggiungendo che “d’accordo con i suoi genitori, tale obiettivo viene perseguito attivando tutte le possibili interlocuzioni e con la necessaria cautela, che si auspica continui a essere osservata anche dai media italiani”. (Secolo d'Italia)
La freelance si trovava in Iran con un visto di 8 giorni e sarebbe dovuta rientrare a Roma lo scorso 20 dicembre ma così non è stato e ora si trova imprigionata nei pressi di Teheran. La diplomazia è al lavoro fin dalle prime ore successive l'arresto per trovare una soluzione adeguata al caso e riportare a casa la giornalista ma, nel frattempo, non manca chi esulta. (il Giornale)