Berrettini: “Non ho limiti, voglio avvicinarmi a Sinner”
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Da Malaga a Malaga, il viaggio di Matteo Berrettini è stato fisico ed esistenziale. «L’anno prossimo la vinciamo insieme» gli aveva detto Sinner nel 2023, quando Matteo era infortunato e in panchina vide vincere la Davis ai suoi compagni. Se quella era stata la Coppa di Jannik, questa è anche e soprattutto di Berrettini, l’unico a giocare e a portare un punto in tutti i sei confronti gioca… (la Repubblica)
La notizia riportata su altri media
Il modo migliore per chiudere in bellezza un 2024 leggendario per la racchetta azzurra. Guidata dai trionfi di Matteo Berrettini e Jannik Sinner , la squadra azzurra - composta anche da Lorenzo Musetti, Simone Bolelli e Andrea Vavassori - ha steso i Paesi Bassi nella finalissima e confezionato uno storico back-to-back dopo il successo del 2023. (Eurosport IT)
Dopo Stati Uniti e Australia l’Italia è diventata la terza Nazione della storia, da quando esistono le due massime competizioni per nazionali – la Davis al maschile (dal 1900, conosciuta fino al 1945 come International Lawn Tennis Challenger) e la Billie Jean King Cup al femminile (dal 1943) con il vecchio format denominata Fed Cup – a spingersi in finale nello stessa stagione per due anni consecutivi: ossia a fare un contemporaneo back-to-back. (Eurosport IT)
"Dominio incontestabile" titola El Mundo dopo il secondo trionfo consecutivo in Coppa Davis. (La Gazzetta dello Sport)
Un 2024 speciale per Jannik Sinner, per aver condotto una stagione da urlo che gli ha portato il posto di numero 1 al mondo Atp, conquistato in pieno svolgimento del Roland Garros, due titoli Slam (Australian Open e US Open), le Finals di Torino, altri cinque titoli Atp (Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati e Shanghai) e ora il titolo di Coppa Davis vinto in coppia con Matteo Berrettini e compagni, dopo aver battuto in finale l’Olanda. (Liberoquotidiano.it)
Oggi i cannibali siamo noi, ed è emblematico che gli azzurri siano andati a conquistare consecutivamente la seconda e la terza insalatiera della loro storia (la prima risaliva al 1976) a Malaga, proprio in casa di quella Spagna che l’anno scorso manco c’era, e quest’anno non è riuscita a nascondere i propri limiti dietro il crepuscolare, malinconico Nadal e dietro Alcaraz che è sì un fenomeno nei picchi, ma di Sinner non ha né la continuità di rendimento, né la capacità di fare squadra. (L'Eco di Bergamo)
Indica le leadership, quella di Jasmine Paolini (numero 4 del mondo dopo un anno straordinario) e quella di Jannik Sinner (che non ha bisogno di spiegazioni: è al vertice del ranking Atp dal 10 giugno scorso). (Il Sole 24 ORE)