Addio al numero chiuso a Medicina, il centrodestra: "Promessa mantenuta, via libera al merito"

Addio al numero chiuso a Medicina, il centrodestra: Promessa mantenuta, via libera al merito
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Secolo d'Italia SALUTE

Un'altra promessa mantenuta dal governo. Stop al numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea in medicina, chirurgia, odontoiatria e veterinaria. Con il via libera dalla settima commissione del Senato si aprono le porte a tutti gli aspiranti medici senza dover passare attraverso l'ostacolo dei test d’ingresso. Si tratta di (Secolo d'Italia)

La notizia riportata su altri media

Non ci sarà più test d’ingresso e la valutazione per gli studenti che potranno affrontare il… (la Repubblica)

Le rettrici e i rettori riuniti nella Crui, la Conferenza dei rettori italiani esprimono "profonda preoccupazione" per almeno tre aspetti principali che attengono la riforma dell'accesso a Medicina: in particolare evidenziano: la sostenibilità economico-finanziaria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ecco tutte le domande (e le risposte, dove possibile) che nascono dalla riforma.Ci sarà ancora il numero chiuso?Sì, perché i posti per la facoltà di Medicina restano contingentati e decisi sulla base del fabbisogno concordato con le Regioni e dei posti disponibili nelle diverse università. (Corriere della Sera)

Test per Medicina: «È necessario un primo filtro. Usiamo il voto di maturità»

Con l’obiettivo di rendere più accessibile il percorso di studi in Medicina, il governo ha proposto una riforma significativa che punta ad abolire il tradizionale test di ingresso. Al suo posto, verrà introdotto un semestre ad accesso libero e il proseguimento degli studi dipenderà dai risultati ottenuti in questi sei mesi, che andranno a comporre una graduatoria di merito a livello nazionale. (Open)

Medicina, stop a numero chiuso e test ingresso per corsi di laurea. Anaao Giovani: rinviato di sei mesi l'esame, va scongiurata la pletora medica (- DottNet)

Il test ideale per ammettere i nostri ragazzi alla scuola di medicina? Non esiste. E allora? «Aboliamolo», devono aver pensato i nostri politici. (Corriere della Sera)