L’abolizione del numero chiuso a Medicina è una falsa promessa: l’imbroglio è evidente

L’abolizione del numero chiuso a Medicina è una falsa promessa: l’imbroglio è evidente
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Ho già scritto varie volte su questo blog a proposito delle ragioni del test di ingresso per il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, un problema che viene di volta in volta portato all’attenzione del pubblico da proposte di abolizione che si rivelano poi false promesse e di solito scompaiono prima di essere tradotte in leggi. Molto recentemente è stata presentata in Senato l’ennesima proposta di legge in questo senso, un’altra falsa promessa. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

L' accoglienza e formazione adeguata dei futuri aspiranti medici. "Il taglio subito dai bilanci delle università nell'anno corrente ha sfiorato il 10%" , scrivono. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Difficile dare un giudizio sulla cancellazione del test di ingresso a Medicina, quando ci sono ancora troppe cose che non sappiamo. (Il Mattino di Padova)

"Profonda preoccupazione" per "almeno tre aspetti": la Crui interviene sulla riforma dell'accesso alla facoltà di medicina. "Le rettrici e i rettori non possono esimersi dall'esprimere profonda preoccupazione per almeno tre aspetti principali", fanno sapere dalla Crui, a cominciare dalla "sostenibilità economico-finanziaria". (L'HuffPost)

Medicina, le nuove regole di accesso: ecco che cosa c'è da sapere

Il presidente del comitato di direzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia: 'Bene eliminare i quiz, ma per salvaguardare la qualità dell'insegnamento nel primo semestre servono spazi, strumenti e docenti in linea col numero aumentato di iscritti' (Adnkronos)

Ecco tutte le domande (e le risposte, dove possibile) che nascono dalla riforma.Ci sarà ancora il numero chiuso?Sì, perché i posti per la facoltà di Medicina restano contingentati e decisi sulla base del fabbisogno concordato con le Regioni e dei posti disponibili nelle diverse università. (Corriere della Sera)

A dirlo è la ministra Anna Maria Bernini. Se siamo riusciti a fare 10mila posti letto in condizioni spaventose, io confido di poter fare anche i decreti delegati». (Il Sole 24 ORE)